di Francesco Pigozzo e Daniela Martinelli
UNA QUESTIONE DI TRASPARENZA
Nessun’altra istituzione europea ha così grande visibilità mediatica come il Consiglio Europeo, vale a dire le riunioni dei Capi di Stato o di governo che guidano gli Stati membri dell’Unione. Eppure nessun’altra istituzione europea ha un così scarso grado di trasparenza e incarna meglio il paradosso del cosiddetto “deficit democratico”: in una Unione chiamata a fare gli interessi comuni degli europei, spetta ai leader eletti democraticamente sì, ma a livello nazionale, dettare la linea politica generale e stabilire le norme fondamentali per la vita europea, attraverso riunioni che si svolgono in gran parte a porte chiuse e con metodi decisionali che essendo quasi sempre basati sul consenso unanime implicano un’intensa attività di negoziazione diplomatica che sfugge al controllo dei cittadini.
DA VERTICI INFORMALI A ISTITUZIONE DELL’UNIONE
Il Consiglio Europeo nasce d’altronde per dare regolarità ai vertici informali dei Capi di Stato o di governo che fino al 1974 si svolgevano solo in modo saltuario. Si chiamano Capi di Stato o di governo perché sono i diversi ordinamenti nazionali a stabilire quale figura debba rappresentare ciascuno Stato ai massimi livelli: in Italia, ad esempio, è il capo di governo (Presidente del Consiglio) mentre in Francia è il Capo di Stato (Presidente della Repubblica).
La necessità di cooperare in un numero sempre più grande di ambiti e la contestuale resistenza a cederne competenza alle istituzioni europee rappresentative dei cittadini europei in quanto tali, hanno reso sempre più rilevanti i summit tra i leader nazionali. Con il Trattato di Lisbona entrato in vigore nel 2009, il Consiglio Europeo è diventata una delle istituzioni ufficiali dell’Unione Europea. Si riunisce almeno quattro volte l’anno, a Bruxelles, ed elegge a maggioranza qualificata un proprio Presidente che resta in carica per due anni e mezzo rinnovabili una volta e ha il compito di dare continuità alla sua azione e alla sua agenda.
COMPITI ESPLICITI E POTERI IMPLICITI
I compiti del Consiglio Europeo secondo la lettera dei trattati sono essenzialmente due: dare impulso allo sviluppo dell’unione e stabilirne le priorità politiche da un lato, nominare o designare una serie di figure chiave delle sue istituzioni dall’altro.
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