Chi non ha mai fantasticato sulla possibilità di vivere fino a 200 anni? Un po’ tutti, benché in pochi si adoperino, tra cattive abitudini e ritmi frenetici, a raggiungere almeno la propria soglia massima di longevità. È un po’ il sogno di tutti la vita eterna, tanto che spesso viene confezionata e rifilata ad arte la notizia che, per qualche insospettato miracolo della scienza, la si è finalmente raggiunta, salvo poi scoprire che era l’ennesimo miraggio. Non resta che puntare ai 100 anni, traguardo ambizioso ma già più fattibile. C’è a chi è andata perfino meglio, come nel caso della donna più longeva di sempre: Jeanne Louise Calment, morta nel 1997, arrivò a soffiare la 122esima candelina. A detta di molti scienziati fu proprio lei a sancire il limite biologico, quello oltre il quale vivere sarebbe impossibile. Sarà di fatto così?
Potremo superare i 122 anni
C’è chi dissente, ad esempio David McCarthy, il quale sostiene che i 122 anni potranno un giorno essere largamente superati. In questo spirito, ha chiosato: “Esistono delle grosse differenze generazionali che i report spesso non tengono in considerazione”. McCarthy è altresì autore di un’indagine, pubblicata su Plos ONE, volta a provare le sue teorie sulla resilienza della specie umana, che non avrebbe ancora toccato i massimi storici. Lo studio, che ha analizzato la mortalità di persone nate dal 1700 al 1969 in 19 Paesi industrializzati, tra cui anche l’Italia, ha evidenziato che nei nati tra il 1910 e il 1950 il tasso di aumento della mortalità, che normalmente sale con l’avanzare dell’età, è in realtà crollato: questo significa che l’età massima al momento della morte aumenterà notevolmente nei prossimi decenni, quando i membri di questo gruppo diventeranno anziani.
Entro il 2060
McCarthy ne è convinto: “Se esiste un limite alla durata della vita umana, non l’abbiamo ancora raggiunto”. Record questo che potrebbe essere sfiorato entro il 2060: “Nel gruppo dei nati tra il 1910 e il 1950 si riscontra un rinvio della mortalità mai visto prima, ma sono ancora troppo giovani per rompere i record di longevità”. Il miglioramento della sanità pubblica e della tecnologia medica contribuirà ad avvicinarci all’agognato traguardo e, stando al parere dei luminari, le più prossime a raggiungerlo sarebbero le donne giapponesi, la cui incrollabilità è proverbiale.