E se i sogni avessero il potere di dare un nuovo corso alla storia? Spesso è stato così, ma non parliamo dei sogni ad occhi aperti tipici della gente visionaria, che immagina e, senza darsi il tempo di valutare incognite e rischi, agisce per dare riscontro all’intuizione dalla quale è stata colta. Ci riferiamo proprio ai sogni che prendono vita durante il sonno. Alcuni personaggi influenti hanno raggiunto la consacrazione grazie alle visioni che la loro mente gli ha restituito durante la notte, a riposo. Qualche esempio? Sapevate che Google, prima di divenire il motore di ricerca più utilizzato, non era che un’immagine onirica partorita nel sonno da Larry Page, co-fondatore del portale? Al risveglio Page parlò della sua intuizione con l’amico Sergey Brin, e assieme diedero vita a Backrub, precursore dell’attuale Google.
“Yesterday”
E che dire di Yesterday, hit tra le più celebrate e indimenticate dei Beatles, nonché detentrice del primato di canzone più registrata? È anch’essa frutto di un sogno… Al biografo Barry Miles, Paul McCartney raccontò così della genesi del brano: “Una mattina di maggio del 1965 mi svegliai con una musica deliziosa in testa. Quando la canzone mi è venuta in mente ho chiesto ai miei amici: “Lo conosci? È un buon motivetto, ma non l’ho scritto. L’ho sognato””. Anche per i Rolling Stones le penniche notturne si sono talvolta rivelate utili ad accrescere il repertorio musicale. Tanto che, un pezzo leggendario come (I can’t get no) Satisfaction, prima di essere messo in musica sarebbe stato sognato da Keith Richards.
Premio Nobel
Al dottor Otto Loewi il sonno fruttò perfino un Nobel per la medicina… Una notte, rinvenendo da un sogno, si mise a tavolino e scrisse alcune riflessioni su un foglio. Aveva appena scoperto le basi della teoria che avrebbe cambiato la storia della medicina: cioè che le informazioni vengono trasmesse chimicamente, attraverso i mediatori chimici attivi. Perfino la macchina da cucire affonda le sue radici in un sogno. A partorirlo fu la fantasia Elias Howe, che si spinse altresì a dettagliare la chimera da cui ebbe origine la sua creazione: fece un incubo in cui alcuni cannibali lo trafiggevano con le loro lance; notò che queste presentavano un foro accanto alla punta acuminata e applicò quest’idea alla sua invenzione.