Attenzione all’utilizzo improprio delle lenti a contatto. Si rischia di contrarre la cheratite

da | Dic 5, 2024 | Attualità

Le lenti a contatto sono una benedizione, tuttavia vengono spesso usate senza le accortezze che richiedono. Tra gli effetti indesiderati di un utilizzo improprio, vi è la cheratite Acanthamoeba, grave infezione oculare parassitaria. È rara, ma quando sopraggiunge si accompagna a forti dolori. A contrarla è spesso chi, praticando sport acquatici o attività natatorie, fa contestualmente un uso inopportuno di lenti a contatto. Quanto dovrebbe preoccupare la cosa? Tanto: questi dispositivi medici, se utilizzati scorrettamente, sono la causa prevalente (nell’85% dei casi) della contrazione di questa infezione la cui virulenza, se non diagnosticata tempestivamente e contrastata, può condurre perfino alla perdita della vista.

Importante la diagnosi precoce

Le uniche armi appannaggio dei fruitori di lenti a contatto sono prevenzione, diagnosi precoce e terapia mirata, tuttavia vi è un limite non trascurabile: i sintomi iniziali sono aspecifici e i clinici non sempre sono nelle condizioni di identificarli tempestivamente. È stato questo l’argomento al centro del Dialogue Meeting tenutosi oggi promosso dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief e organizzato in collaborazione con l’Alleanza per l’Equità di Accesso alle Cure per le Malattie Oculari. Durante l’incontro, sono stati indicati i seguenti obiettivi: “Aumentare la conoscenza della patologia e la consapevolezza dei rischi ad essa connessi, ribadire il ruolo centrale della prevenzione, dare enfasi all’importanza di accedere a diagnosi precoce e alla nuova terapia mirata, stimolando contemporaneamente articolate e diffuse azioni informative sul corretto uso delle lenti a contatto”.

La chiosa dell’esperto

Paolo Rama, consulente del Policlinico San Matteo di Pavia e specialista delle malattie della cornea, ha chiosato: “Oggi, è disponibile il primo farmaco, frutto della ricerca italiana, specificamente indicato per la patologia e in Italia, diversi centri sono in grado di effettuare una diagnosi microbiologica di Acanthamoeba”. Il primo prototipo di lente a contatto risale al 1887 e porta la firma di August Müller, maestro vetraio tedesco Aad oggi questo presidio medico è diffusissimo.