Al via l’obbligo alla ricetta elettronica, ma il formato cartaceo resta valido

da | Gen 14, 2025 | Attualità

Nell’era digitale, anche le ricette mediche dicono addio al formato cartaceo, per assumere esclusivamente quello elettronico. Come previsto dalla Manovra 2025, con la fine del periodo sperimentale iniziato durante l’epoca Covid, dal 1° gennaio di quest’anno tutte le prescrizioni mediche devono essere compilate tramite modalità digitale. Il passaggio sarà graduale, in modo da consentire a tutti di adeguarsi a questa novità, perciò la ricetta cartacea “sopravvive” per un periodo di transizione in attesa di indicazioni operative da parte di Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sogei, Ministero della Salute e Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Come già specificato, la misura venne introdotta in via sperimentale durante la pandemia di Covid-19, quando i pazienti cominciarono a ricevere le prescrizioni su telefonini e pc.

L’obiettivo

Obiettivo dell’iniziativa è la progressiva dematerializzazione delle comunicazioni sanitarie. A partire da quest’anno, il formato digitale scatta per la compilazione delle ricette “rosse”, ovvero le prescrizioni di farmaci e prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Ma la modalità elettronica tocca anche cure mediche che sono soggette a pagamento, le cosiddette ricette “bianche”. Con l’entrata a regime della norma, circa 488mila tra medici e odontoiatri potranno prescrivere le ricette in formato elettronico. Marco Cossolo, presidente di Federfarma, l’associazione che riunisce le farmacie private in tutta Italia, ha spiegato: “La ricetta elettronica è ora un obiettivo certo, da raggiungere però assicurando la piena continuità del servizio”.

Ancora valide le ricette cartacee

Poi, ha precisato: “Nelle more della progressiva attuazione della dematerializzazione di tutte le prescrizioni mediche, e fino all’espressa decisione da parte delle amministrazioni competenti, le farmacie potranno continuare ad erogare i farmaci anche in presenza di ricette cartacee, per assicurare la piena continuità del servizio farmaceutico”. Benché l’iniziativa abbia mietuto pressoché assensi, qualcuno si dichiara scettico: rimangono dubbi sull’attuazione regionale e sulla capacità del sistema informatico di sostenere un aumento di accessi, richiedendo investimenti per garantire stabilità e sicurezza.