In un bicchiere monouso si possono degradare fino a 25mila particelle di microplastica che si mescolano alla bevanda

da | Gen 22, 2025 | Attualità

Lo tracanniamo sempre con molta leggerezza e disinvoltura, eppure il caffè bollente può nascondere delle insidie, se consumato dai bicchieri monouso. “Di che livello?”, vi starete chiedendo… La risposta è tutt’altro che rassicurante: nei 15 minuti necessari per consumare caffè o tè caldi da un bicchiere di plastica o di carta, lo strato di microplastica sulla tazza si degrada e può rilasciare fino a 25 mila particelle dell’ordine di grandezza dei micron all’interno della bevanda.

L’indagine

Questo è quanto emerge da un’indagine, pubblicata sulla rivista Journal of Hazardous Materials, condotta dagli esperti dell’Indian Institute of Technology (IIT) a Kharagpur, che hanno analizzato la capacità di resistenza al calore dei bicchieri di plastica monouso per il consumo di bevande calde. A chiunque sarà capitato di domandarsi, davanti a una bevanda fumante, se fosse sconveniente sorseggiarla dai tanto controversi contenitori monouso. Quell’interrogativo trova oggi un riscontro.

La parola all’esperto

A commentare i risultati dell’indagine è stato Sudha Goel, a capo del team di ricerca, il quale ha chiosato: “Un individuo che assume mediamente tre tazze di tè o caffè al giorno rischia di ingerire fino a 75mila particelle di microplastica. Secondo i dati di Imarc Group, una società di ricerche di mercato internazionale, solo nel 2019 sono stati prodotti circa 264 miliardi di bicchieri monouso per il consumo di alimenti e bevande calde, preferiti alle alternative di vetro o ceramica per via delle vite frenetiche e della crescente tendenza di servizi da asporto”.

Le microplastiche

Ed ancora: “Le microplastiche fungono da trasportatori di contaminanti come ioni, metalli pesanti tossici come palladio, cromo e cadmio, nonché composti organici idrofobici. Se ingeriti regolarmente, potrebbero provocare effetti dannosi sulla salute”. Come notorio, i bicchieri monouso hanno un impatto negativo non solo sulla nostra salute, ma anche sull’ambiente. Insomma, ce n’è abbastanza per preferire le alternative di vetro, ceramica o addirittura terracotta. Sia la salute sia l’ecosistema ci ringrazieranno.