Il 16 settembre non è un giorno qualunque, bensì quello che il calendario riserva a un elemento tanto invisibile quanto vitale: la fascia di ozono, sottile scudo naturale che avvolge il nostro pianeta, proteggendoci dai raggi ultravioletti più dannosi. Si tratta di un confine fragile, da preservare, che negli anni Ottanta abbiamo rischiato perfino di compromettere. Si trova nella stratosfera, a circa 15-35 km di altitudine, ed è spessa appena pochi millimetri se compressa.
La ricorrenza
La Giornata Mondiale è stata istituita nel 1994 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per commemorare la firma del Protocollo di Montréal, l’accordo internazionale che ha segnato una svolta nella tutela dell’ambiente. Negli anni ’80, le ricerche scientifiche avevano mostrato un dato inquietante: la fascia di ozono stava diventando sempre più sottile, soprattutto sopra l’Antartide. La spiegazione? Alcuni gas prodotti dall’uomo, i famosi CFC (clorofluorocarburi), usati nei frigoriferi, negli spray e in molte industrie. Fu una delle prime volte in cui l’umanità prese coscienza che le proprie azioni stavano alterando in modo diretto e pericoloso l’equilibrio del pianeta.
Il Protocollo di Montréal
Il Protocollo di Montréal è considerato uno dei più grandi successi della diplomazia ambientale. Oltre 190 Paesi hanno deciso di bandire gradualmente i CFC e altre sostanze dannose. A conti fatti, i risultati di quelle misure sono oggi tangibili: secondo i dati dell’ONU, la fascia di ozono sta lentamente guarendo. Si prevede che, se continuiamo su questa strada, potrebbe tornare ai livelli pre-1980 entro la metà del secolo. Un caso raro in cui la cooperazione internazionale ha davvero funzionato. Proteggere la fascia di ozono non è solo una questione scientifica: significa proteggere la nostra salute. Senza questo strato naturale, i raggi UV raggiungerebbero la superficie con maggiore intensità, aumentando il rischio di tumori della pelle, malattie agli occhi e danni agli ecosistemi.
Il cambiamento climatico
C’è anche un legame diretto con il cambiamento climatico: molte delle sostanze che distruggono l’ozono sono anche potenti gas serra. Ridurle significa, quindi, lavorare su due fronti contemporaneamente. Ogni anno, in occasione della giornata mondiale, le Nazioni Unite scelgono un tema ufficiale: negli ultimi anni lo slogan più ricorrente è stato “Ozone for Life“, un invito a ricordare che la protezione di questo scudo riguarda le generazioni future.