MEDIA EDUCATION: UN NUOVO SATELLITE DEL MONDO SCUOLA di Riccardo Fabrizi

da | Set 16, 2025 | Mondo eCampus

Media Education sta per Educazione ai Media, espressione pedagogica data la presenza della parola Educazione, e che è entrata di prepotenza all’interno del mondo scuola. Ma di cosa si sta parlando?

Come sosteneva il sociologo Neil Postman (1931-2003) oggi viviamo all’interno di un’ecologia dei media, ovvero il mondo che ci circonda è composto da ciò che vediamo: paesaggi naturali, palazzi, chiese, e via dicendo, ma è contemporaneamente costituito dai media che raccontano e filtrano questa realtà.

Studenti e Social Media

L’avvento dello smartphone ha fatto sì che questo mondo mediatico sia accessibile anche nell’età scolastica H24, ovvero durante la fase di formazione dell’individuo, creando un canale di comunicazione autonomo degli studenti, e che procede parallelamente all’istruzione.

Se c’è una cosa che la geometria ci ha insegnato, è che due rette parallele non si incontrano mai. Quindi da una parte l’istruzione segue quelli che sono i programmi e le materie date, dall’altra lo studente si avventura nell’ecologia dei media senza alcuna preparazione e facendo sì che questa influenzi la propria formazione.

Ed è proprio a questo punto che nasce l’esigenza della Media Education, ovvero di una serie di buone pratiche da insegnare agli studenti per orientarsi in questa ecologia, che ha sempre più l’aria di una giungla dei media.

A scuola si crea

In quest’ottica s’inserisce la possibilità dei media non solo di proporre contenuti ma di farsi strumenti di divulgazione di audiovisivi prodotti dagli stessi utenti. E cosa sono gli studenti se non altri utenti dei social media?

Ecco allora che la Media Education include un aspetto fondamentale: l’insegnamento di come costruire una narrazione attraverso un audiovisivo.

Padre di questo processo è il cinema e non è un caso che siano stati istituiti bandi nazionali promossi da MIC e MIM con forti investimenti per far entrare l’audiovisivo all’interno delle scuole, attraverso il progetto CIPS – CINEMA E IMMAGINI PER LA SCUOLA, così come i bandi SIAE – PER CHI CREA e via dicendo.

I docenti diventano progettisti

In questa tipologia di progetti accade che i progettisti siano per lo più addetti ai lavori del mondo audiovisivo che hanno le competenze necessarie per poter realizzare il progetto e che conoscono il linguaggio specifico del settore. Ma parliamo di persone completamente esterne al mondo scuola e che quindi non conoscono le dinamiche del micro-cosmo scuola con il quale si interfacciano.

Ma non sarebbe meglio se fossero gli stessi docenti o gli operatori culturali che già gravitano attorno al contesto scuola di riferimento a progettare e a realizzare con i propri studenti queste iniziative? Ed è proprio in quest’ottica che è stato creato il master Progettazione Teatro e Cinema per la Scuola.

L’obiettivo del master è fornire ai suoi partecipanti le competenze specifiche che regolano la creazione di un audiovisivo e di uno spettacolo teatrale, oltre alle buone pratiche d’insegnamento di queste materie in classe, con esempi di esercizi e laboratori, fino ad arrivare alla costruzione del progetto per partecipare a un bando.

In questo modo si forma una nuova generazione di docenti ma soprattutto di alunni che da subito prendono confidenza con la Media Education e quindi con il mondo in cui vivono, che domani sarà il loro.