La scoperta della doppia elica del DNA

da | Dic 22, 2025 | Attualità

Una delle scoperte più rivoluzionarie del 20esimo secolo? Sul podio vi è sicuramente la doppia elica del DNA, rivelata nel 1953. All’inizio degli anni Cinquanta, biologi e chimici sapevano già che il DNA era importante. Da qualche anno era chiaro che non si trattava di una semplice “sostanza cellulare”, ma della molecola responsabile dell’ereditarietà. Il punto era capire come. Quale struttura permetteva al DNA di contenere informazioni, di copiarle e trasmetterle alle generazioni successive? La missione era scopre la forma per comprenderne il funzionamento.

Due scienziati in cerca della chiave

Il biologo statunitense James Watson e il fisico inglese Francis Crick lavoravano al Cavendish Laboratory di Cambridge. Non avevano né il microscopio più avanzato né i migliori fondi, ma avevano determinazione e voglia di imbarcarsi in imprese mai compiute. Non cercavano la struttura del DNA accumulando dati in modo metodico. Tentavano piuttosto di capire come potesse funzionare una molecola in grado di replicarsi. Procedevano come due ingegneri che montano e smontano un puzzle tridimensionale, provando combinazioni e angoli.

La fotografia 51

Al King’s College di Londra, Rosalind Franklin stava intanto conducendo i suoi esperimenti. Espertissima in diffrazione a raggi X, aveva ottenuto una delle immagini più nitide mai viste della struttura del DNA. È la famosa fotografia 51: un’immagine sfocata agli occhi di chiunque, ma sorprendentemente eloquente per chi sapeva interpretarla. La fotografia mostrava una croce di chiaroscuri tipica delle strutture elicoidali. Era la conferma che il DNA non era un semplice filamento, ma una spirale. All’insaputa di Franklin, quell’immagine arrivò a Watson e Crick. Era esattamente la risposta che stavano cercando.

Un riconoscimento controverso

Con i dati di Franklin e le proporzioni chimiche rese disponibili da Maurice Wilkins e altri colleghi, Watson e Crick completarono il puzzle. Due catene avvolte una sull’altra, unite da coppie di basi complementari: adenina con timina, guanina con citosina. Un sistema semplice, ma soprattutto, un sistema che si poteva replicare da solo. Dividendo la doppia elica in due metà, ciascun filamento poteva fare da stampo all’altro. Nel 1962, Watson, Crick e Wilkins ricevettero il premio Nobel. Rosalind Franklin era morta quattro anni prima, a 37 anni, per un tumore ovarico. Non poté essere premiata, ma oggi il suo ruolo è ampiamente riconosciuto come fondamentale e insostituibile. L’eredità della doppia elica. La struttura del DNA ha aperto le porte alla comprensione delle mutazioni, delle malattie ereditarie, dell’evoluzione. È diventata, in un certo senso, una lente attraverso cui leggere ciò che siamo.