Le festività natalizie si accompagnano alle più disparate leccornìe, che da sole costituiscono il principale nemico della autodisciplina cui ci siamo sottoposti per un anno intero. E vai a trovarlo l’eroe che vi resiste. I propositi di partenza sono sempre dei migliori: “quest’anno sarò incorruttibile”, ma poi ecco che hai davanti l’ennesimo piatto che esala il profumo del gusto e della convivialità. Inevitabilmente, cedi alla tentazione. Certo, gli eccessi non sono mai auspicabili, ma non drammatizziamo…
Solo qualche etto
Diversi studi hanno analizzato i cambiamenti di peso prima, durante e dopo le feste invernali. Il dato che emerge con maggiore costanza è sorprendentemente semplice: sì, a Natale si tende ad aumentare di peso, ma l’entità è piccola, spesso inferiore alle aspettative popolari. Una revisione sistematica conferma che l’aumento medio nelle popolazioni occidentali va da 0,4 a 0,9 kg nel periodo tra fine novembre e inizio gennaio. Stiamo parlando, quindi, di qualche etto. Non chili interi. Uno studio molto citato dell’NIH (National Institutes of Health), pubblicato sul New England Journal of Medicine già nel 2000 ma ribadito da ricerche più recenti, osserva che su circa 200 adulti monitorati per cinque mesi, il 76% dell’aumento di peso annuale avveniva proprio nelle settimane delle festività.
Mangiamo di più, ci muoviamo di meno
Un’altra ricerca di grande scala, condotta in Stati Uniti, Germania e Giappone, mostra che chi vive in contesti culturali molto diversi sperimenta comunque un incremento di peso durante le feste: circa lo 0,5–0,6% del peso corporeo. Tradotto: se pesi 70 kg, stiamo parlando di 350–420 grammi. Un valore ridotto, sì. Ma che si ripete, anno dopo anno. Perché succede? La risposta è molto semplice: mangiamo di più, consumiamo più calorie durante pranzi e cene convivali e ci muoviamo meno, complici i tipici ritmi lenti vacanzieri. C’è un altro studio meritevole di menzione, pubblicato su International Journal of Obesity: su 23 adulti obesi gli autori hanno rilevato che il peso aumentava durante le festività anche senza variazioni nell’attività fisica. L’unica differenza significativa? L’apporto calorico. Benché le diverse indagini mettano in luce aspetti di volta in volta differenti della faccenda, tutti gli studi concordano su un punto: il peso acquisito durante il periodo natalizio non sempre viene perso nei mesi successivi.
Il peso si accumula
In sostanza, a Natale non si ingrassa tanto, poiché si acquistano dai 300 ai 700 grammi, tuttavia l’inconveniente si ripete di anno in anno, facendo sì che il peso si accumuli. Se non smaltito (e spesso succede proprio questo), quel grasso va accumulandosi. Si ingrassa poco, ma quel poco tende a restare. Cosa possiamo fare affinché quel lieve aumento non diventi definitivo? La differenza la fanno i gesti minuscoli: una camminata in più, un bicchiere in meno, un po’ di attenzione alle porzioni. Per godersi il Natale non serve eccedere, bensì ricordare che questa festa non deve compiacere solo il palato, ma soprattutto lo spirito.







