È stato finalmente pubblicato il trailer ufficiale di Bohemian Rhapsody, biopic sulla vita e l’ascesa di una delle leggende più amate della storia della musica: Freddie Mercury.
Interpretato da Rami Malek (Mr. Robot), il ruolo è sicuramente carico di aspettative e responsabilità, lo stesso attore ha dichiarato: «Quando ho ottenuto questo ruolo ho pensato che sarebbe potuta essere una performance in grado di definire una carriera. Due minuti dopo ho invece pensato ‘Questa parte potrebbe distruggere una carriera’».
Nel cast del film, oltre a Malek, figurano anche Ben Hardy (Roger Taylor), Gwilym Lee (Brian May) e Joe Mazzello (John Deacon). Scritto da Anthony McCarten, candidato all’Oscar per La teoria del tutto, il film sembra promettere bene, intanto possiamo goderci il trailer di cui sopra.
Come anticipato, la pellicola ripercorre la straordinaria carriera della rock band britannica: dagli esordi, quando nessuno avrebbe scommesso su di loro, sino ad arrivare a quel 13 luglio del 1973, quando la pubblicazione del primo disco, l’omonimo “Queen”, li consacrò al successo.
Un film imperdibile, quindi, per i veri fan dei Queen e del loro straordinario frontman. Film che mostrerà anche un momento storico estremamente emozionante: l’indimenticabile performance del gruppo al Live Aid, il 13 luglio del 1985 quando Freddie Mercury mandò in delirio il Wembley Stadium di Londra con alcuni dei suoi capolavori, come “Radio Ga Ga”, “We Will Rock You” e “We Are The Champions”.
Sul finale, le prime anticipazioni suggeriscono che si mostreranno anche dei momenti dopo la morte di Freddie, in cui i componenti rimanenti del gruppo cercheranno di affrontare la perdita e andare avanti.
Sull’argomento si è espresso anche l’attore Sacha Baron Cohen, inizialmente scelto per il ruolo di Freddie Mercury: «Nessuno andrà mai a vedere un film dove il personaggio principale muore per AIDS e la band va avanti!». Cohen afferma di aver rinunciato alla parte a causa di divergenze artistiche tra lui e i membri della band, mentre Brian May afferma che la separazione sia stata consensuale, avvenuta perché la presenza di Cohen avrebbe distratto gli spettatori.
Su questo non posso che essere pienamente d’accordo, memore di interpretazioni di Sacha Baron Cohen come Borat o Il Dittatore: per quanto sia un attore assolutamente valente, per questo genere di film ci vuole qualcuno che non sia direttamente associato a film come quelli appena citati.
Qualunque sia la conclusione del film, sono estremamente convinta che nonostante un’eventuale errata rappresentazione di ciò che è stato, prima o dopo la morte della meravigliosa leggenda che è Freddie Mercury, niente potrà raffreddarci nei suoi confronti. Il suo mito, quello di un artista impareggiabile che ha incantato il mondo sfidando stereotipi e pregiudizi, rimarrà per sempre nella storia della musica. Insomma, sono pienamente convinta che: The Show Must Go On!