A Milano sono arrivate da inizio aprile centinaia di farfalle nere su pareti, soffitti e mobili. Possiamo ammirare tutto questo fino al giorno 8 luglio presso la Fondazione Adolfo Pini.
Questa mostra prende il nome di “l’ora dannata” ed è di Carlos Amorales, con anche la partecipazione e cura di Gabi Scardi.
E’ stata esposta in occasione della Milano Art Week 2019 e si può visitare dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.
Carlos Amorales nasce, vive e lavora a Città del Messico. È un artista interessato alle variazioni del linguaggio e alle sue interazioni con le immagini. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre individuali e collettive. Il culmine della sua carriera, però, l’ha raggiunto con Life in the Folds. Il progetto, infatti, ha rappresentato il Messico alla 57a Biennale di Venezia nel 2017.
Con questa mostra Amorales fa riferimento proprio al suo paese, il Messico; ma nello stesso tempo ci parla di discrepanze e tensioni estremamente attuali in tutto il mondo, e della necessità di identificare l’origine dei nostri fantasmi, di riconoscerne la portata, la matrice, la valenza ideologica.
“Carlos Amorales – scrivono gli organizzatori della mostra – si interessa al linguaggio, alle immagini e alle loro varianti e, più in generale, ai sistemi della comunicazione, al loro costante rinnovamento, alle loro potenzialità e alle loro insidie; ai meccanismi che consentono ad alcune narrazioni di emergere, a scapito di altre; e, per estensione, alla questione delle rappresentazioni dominanti, della manipolazione della comunicazione e del pensiero stesso. Nella sua pratica confluiscono arte visiva, musica, animazione e poesia, tutte coniugate, con grande rigore formale, nel nome di una consapevolezza rispetto al presente e alle sue tensioni”.
‘L’ora dannata’ è stata ideata da Amorales per la Fondazione Adolfo Pini e comprende silhouette e altre opere dell’artista, in un continuo slittamento tra immagini e segni.
In particolare con l’installazione ‘Black Cloud’, uno sciame di migliaia di farfalle nere invade gli ambienti della Fondazione già a partire dallo scalone d’ingresso e in totale 15mila farfalle popolano gli spazi nuovi e quelli già esistenti della sede espositiva.
Con l’opera ‘Life in the folds’, invece, l’artista mette in scena il tema della violenza dell’uomo sull’uomo. Una violenza che alberga nel profondo e che può esplodere in modo ingiustificato. Il progetto comprende, tra l’altro, un video di animazione in cui, mentre si assiste a una vicenda drammatica, si vedono anche le mani del burattinaio che muove i fili dei protagonisti: “una metafora della mistificazione a cui la storia e le nostre azioni sono sottoposte”, annota la Fondazione Pini.
Alcune figure appaiono alle pareti della Fondazione come se le avessero attraversate; sono sagome umane e sembrano presentare alcuni fogli su cui sono rappresentati i momenti salienti della storia.