Maturità 2019: la prima prova

da | Giu 19, 2019 | Attualità

È iniziata la maturità 2019. La prima prova riguarda il testo italiano. 13.161 commissioni di esame per 26.188 classi, per un totale di 520.263 candidati. Un rito nazionale che interroga progetti, speranze e timori di un’intera generazione.

Il ministro Marco Bussetti (che il 24 giugno alle ore 12 terrà una relazione presso la sede eCampus di Novedrate) ha voluto salutare i maturandi su Twitter: «Cari ragazzi, è arrivato il momento. Forza! Sono certo farete del vostro meglio! Buon lavoro a tutti e ricordatevi “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità” (Lucio Anneo Seneca)».

Alle ore 8.30 di oggi sono state rivelate agli studenti le sette tracce per lo scritto. Le tracce per la prova scritta hanno riguardato alcune voci e personalità del Novecento e temi che concernono il futuro. Smentite le previsioni che impazzavano su social e web fino alla notte prima degli esami e che riguardavano essenzialmente Pirandello. Due tracce riguardano l’analisi del testo, tre tracce il testo argomentativo e due tracce il tema d’attualità.

Leonardo Sciascia con Il giorno della civetta e Giuseppe Ungaretti con la poesia Risvegli sono gli argomenti per l’analisi del testo. Il romanzo di Sciascia narra la storia di alcuni omicidi commessi dalla mafia e della lotta del comandante dei carabinieri Bellodi, per scoprire la verità ed arrestare i colpevoli. Il libro, un romanzo giallo che intende affrontare temi storici ed economici e ovviamente criminali, uscì nel 1961 e sette anni più tardi Damiano Damiani ne trasse un film. La poesia di Giuseppe Ungaretti, che viene proposta per l’analisi testuale, è inclusa nella raccolta Il porto sepolto e risale al 1916. Eccone il testo:

Ogni mio momento
io l’ho vissuto
un’altra volta
in un’epoca fonda
fuori di me

Sono lontano colla mia memoria
dietro a quelle vite perse

Mi desto in un bagno
di care cose consuete
sorpreso
e raddolcito

Rincorro le nuvole
che si sciolgono dolcemente
cogli occhi attenti
e mi rammento
di qualche amico
morto

Ma Dio cos’è?

E la creatura
atterrita
sbarra gli occhi
e accoglie
gocciole di stelle
e la pianura muta

E si sente
riavere.

Per quanto riguarda le tracce sul tema di natura argomentativa, la prima parte da un testo tratto dal discorso del prefetto Luigi Viana, in occasione delle celebrazioni del trentennale dall’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo – si tratta di circoscrivere e trattare il tema del “martire dello Stato”, categoria a cui Dalla Chiesa appartiene di diritto. A questa traccia se ne affianca una dedicata a Gino Bartali, campione leggendario del ciclismo, che fu nominato Giusto tra le nazioni, poiché intervenne a salvare molti ebrei perseguitati dal nazifascismo, a partire da un articolo di Cristiano Gatti pubblicato su Il Giornale, che mette in relazione la vittoria al Tour del 1948 con l’attentato a Palmiro Togliatti. La terza traccia porta a discutere dell’eredità del Novecento, a partire da un brano di Corrado Stajano.

Tra le altre tracce, un brano dello storico dell’arte Tomaso Montanari da Istruzioni per il futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà. È infine stato proposto un passaggio dal saggio L’illusione della conoscenza di Steven Sloman e Philip Fernbach.

 

Pagina in aggiornamento…