Ecco i primi cellulari compleamente “Made in Africa”

da | Ott 8, 2019 | Scienze e Tecnologia

E’ arrivato un nuovo competitor per i colossi della telefonia? E’ presto per dirlo, ma anche il continente africano ha ora il suo contendente nel mercato degli smartphone. 

Il Gruppo Mara del Ruanda ha lanciato i primi due smartphone completamente ‘made in Africa’. Si chiamano Mara X e Mara Z e rappresentano un punto di svolta per il Ruanda e l’azienda, che entra così nel mercato interno degli smartphone e mira a concorrere nel tempo con i colossi globali di telefonia che attualmente dominano il mercato di settore del continente.

Mara X e Mara Z hanno come sistema operativo Android e saranno disponibili rispettivamente al prezzo di 175.750 franchi ruandesi (circa 170 euro) e 120.250 franchi ruandesi, pari a circa 128 euro.
Stando a quanto riporta Reuters, in Ruanda, i nuovi dispositivi del gruppo Mara avranno come principali competitor Samsung, il cui smartphone più acquistato nel Paese costa 50.000 franchi ruandesi (circa 49 euro) e vari smartphone senza marchio, disponibili al prezzo di circa 35.000 franchi ruandesi (34 euro).

Il presidente del Ruanda, Paul Kagame, si augura che i nuovi telefonini ‘Made in Africa’ riescano a stimolare l’utilizzo degli smartphone da parte della popolazione del Paese. Attualmente ne fa uso solo il 15% dei ruandesi. I cellulari Mara vogliono rendere la tecnologia accessibile a un più alto numero di cittadini del Ruanda, proponendo smartphone di qualità a prezzi più bassi dei competitor. Questo è sicuramente un primo passaggio verso una tecnologia più accessibile a tutti e non soltanto ad una piccola Élite come accade oggi in alcune regioni africane. 

Secondo il presidente, il Ruanda si candida così a diventare un moderno hub d’innovazione tecnologica e un polo di attrazione per l’intera regione centro-africana: “Gli smartphone Mara si uniscono a un elenco crescente di prodotti di alta qualità realizzati nel nostro Paese”, ha spiegato nella cerimonia di presentazione alla Mara Phones Factory di Kigali.