Coronavirus. Non è tutto no

da | Apr 2, 2020 | #Covid19 - L'ora d'aria

di Enzo Siviero
Magnifico Rettore di eCampus
La pandemia che ci ha travolto in questi giorni può essere l’occasione per riflettere sul nostro futuro a partire dalle restrizioni che ci sono state imposte.

Stare a casa è un privilegio che molti non sapevano cogliere nel passato ma che ora va apprezzato vivendone i molti aspetti positivi.

Fermarsi a riflettere e pensare senza assilli è un momento di grande forza per andare avanti anche guardando indietro.

Ritrovare gli affetti dei propri cari godendone la presenza non è cosa di poco conto.

Il ridimensionamento del troppo effimero che ci è stato imposto da un sistema mediatico volto a creare bisogni inesistenti per appagare i quali nulla è mai abbastanza.

Ritornare ai fondamentali del nostro essere comunità comunicante non soggetti singoli attenti unicamente a se stessi.

Utilizzare al meglio i mezzi di cui ci avvaliamo, spesso in modo inappropriato, per comunicare con gli altri, scambiarsi pensieri e idee, vivere emozioni condividendone i valori positivi che esse generano in noi.

Frugare in noi stessi per ritrovare i ricordi positivi di una vita che spesso vengono sopraffatti da una frettolosa quanto effimera quotidianità senza futuro.

In definitiva ritrovare se stessi apprezzando ciò che siamo, valorizzando ciò che ci è stato elargito così da dare un senso più compiuto al nostro vivere per lasciare un segno tangibile del nostro passaggio terreno.

Proviamo a fare un esercizio di geopolitica.

Abbiamo visto tutti in quale modo il nord Europa (che vede poco sole e quindi ha il cuore freddo…) sta vilipendendo la solidarietà necessaria in questo terribile frangente. E non è la prima volta. La finanza internazionale e lo sciovinismo nazionale ormai comandano alla grande. Le conseguenze sono evidenti.

Abbiamo visto gli interventi di Draghi, Mattarella, Sala e dello stesso Macron.

È assodato che gli interessi dei vertici europei, comandati da nord, anche nella burocrazia di Bruxelles, non sono orientati a risolvere i problemi comuni ma ad arroccarsi su posizioni storicamente perdenti (anche per loro stessi, ma non se ne rendono conto).

Allora cosa proporre?

Un’alleanza strategica tra Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Malta e Cipro (che formano la maggioranza in Europa) per confrontarsi, in modo compatto, con Germania, Olanda ecc. sempre restando in ambito europeo.

A ciò si deve aggiungere la necessità di un rapporto privilegiato con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo come porta verso l’Africa che – va ricordato – rappresenta il futuro!

Contemporaneamente consolidare il rapporto con la Cina trattando unitariamente il raccordo con le vie della Seta ben sapendo che, in Africa, la Cina è già in posizione dominante. Pertanto si chiuderebbe così il cerchio tra Est e Sud.

In tal modo il ruolo dell’Italia del Sud diverrebbe la cerniera tra i tre continenti facendo decollare il nostro Paese come baricentro di un nuovo e ben più avanzato sistema geopolitico, dove al centro ci stanno gli esseri umani e non il denaro.

Questo è il mio pensiero nella visione della proposta di un nuovo “Corridoio Ulisse” ovvero TUNeIT lato Tunisia e GRALBeIT lato Albania. Così lo stesso Ponte di MESSINA può idealmente fungere da “chiave di volta” in un arco ideale determinato collegamenti fisici a est verso la Cina e a sud verso l’Africa.

È chiaro che in questa strategia il ruolo della Macroregione che noi stiamo portando avanti sarebbe ancor più straordinario.

Credo che tutti (e in particolare la Sicilia) dovremmo concentrarci su questo obbiettivo molto ambizioso ma non impossibile, piuttosto che fermarci su diatribe di piccolo cabotaggio senza alcun vero orizzonte temporale.

Dopo il Coronavirus nulla sarà più come prima. Prepariamoci ora a cavalcare il futuro orientando i decisori politici. Questo deve essere il nostro obbiettivo primario.
Lo dobbiamo soprattutto ai nostri giovani.

Io me lo auguro!
Viva la Sicilia
Viva l’intero Sud
Viva l’Italia
Viva il Mediterraneo