Oscar 2022, la cerimonia dei record e… degli schiaffi

da | Mar 28, 2022 | Cinema

La novantaquattresima edizione degli Oscar 2022 si è svolta ieri sera con tante sorprese inaspettate, dai vincitori delle statuette a certe reazioni.

Miglior regia e Miglior sceneggiatura

Nonostante le 12 nomination, Il potere del cane si è aggiudicato un solo ma importantissimo premio: la regista Jane Campion ha conquistato l’Oscar per la Miglior regia. Campion, la prima donna ad aver ricevuto questa nomination per due volte, è la terza donna in assoluto ad aggiudicarsi questo premio dopo Kathryn Bigelow e Chloe Zhao.

Kenneth Branagh ha conquistato l’Oscar per la Migliore sceneggiatura originale per il suo commovente film semi-autobiografico in bianco e nero Belfast.

Tre statuette per Coda

A vincere il premio più ambito, l’Oscar per Miglior Film è andato a I segni del cuore – Coda, remake del film francese La famiglia Bélier che racconta la storia di Ruby, unica figlia della sua famiglia ad avere il senso dell’udito al contrario dei genitori e del fratello maggiore.

Il film è interpretato nel linguaggio dei segni e Troy Kotsur, che interpreta il padre, si è aggiudicato l’Oscar come Miglior attore non protagonista. Kotsur è il secondo attore non udente a vincere la statuetta dopo Marlee Matlin (che in Coda interpreta la madre) che vinse nel 1987 il premio come Migliore attrice.

I premi per il film non finiscono qui: anche Sian Heder, sceneggiatore del film, ha ricevuto il premio per la Migliore sceneggiatura non originale.

I migliori attori

Passiamo ai premi individuali. L’Oscar per la Migliore attrice protagonista è stato vinto da Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye. Durante il suo discorso, l’attrice ha reso omaggio alla comunità LGBTQ+ e ha detto a tutti coloro che si sentono soli: “Voglio solo che sappiate che siete incondizionatamente amati perché siete unici”.

Ariana De Bose ha vinto l’ambita statuetta come Migliore attrice non protagonista per il remake di West Side Story diretto da Steven Spielberg. Per la prima volta nella storia degli Oscar è una donna afro-latina e queer a vincere questo premio. De Bose ha vinto lo stesso premio vinto da Rita Moreno per lo stesso film e per lo stesso ruolo nel 1961.

La statuetta per Miglior attore protagonista è andato a Will Smith per King Richard – Una famiglia vincente in cui interpreta il padre di Serena e Venus Williams. Smith si è distinto durante la serata non tanto per la sua vittoria quanto per la sua spiacevole (a dir poco) reazione a una battuta del comico Chris Rock. Rock aveva fatto una battuta sul taglio di capelli della moglie di Smith, Jada Pinkett Smith, che da anni è affetta da alopecia. L’attore ha deciso di reagire prendendo a schiaffi Rock e, durante il discorso dopo aver ricevuto l’Oscar, si è scusato in lacrime dicendo che “l’amore fa fare cose folli”.

Un’occasione persa

Purtroppo nessuno dei tre italiani in lizza è riuscito a strappare un Oscar. Paolo Sorrentino sperava nell’Oscar come Miglior film internazionale per il suo È stata la mano di Dio che invece è andato al giapponese Drive my car. Massimo Cantini Parrini era candidato per i costumi di Cyrano (ha vinto Jenny Beaven per i costumi di Cruella) e infine Enrico Casarosa sperava nel Miglior film d’animazione per Luca che alla fine è stato vinto dal favorito Encanto.

Di seguito trovate la lista degli altri premi vinti:

  • Migliori effetti speciali: Dune
  • Miglior canzoneNo Time to Die (No Time to Die), Billie Eilish, Finneas O’Connell
  • Miglior colonna sonoraDune, Hans Zimmer
  • Miglior trucco e parruccoThe Eyes of Tammy Faye
  • Miglior fotografiaDune, Greig Fraser
  • Miglior cortometraggio di animazioneThe Windshield Wiper, Alberto Mielgo e Leo Sanchez
  • Miglior suonoDune, Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett
  • Miglior documentario: Summer of Soul (…Or, When the Revolution Could Not Be Televised)
  • Miglior cortometraggio documentario: The Queen of Basketball, Ben Proudfoot
  • Miglior montaggioDune, Joe Walker
  • Miglior cortometraggioThe Long Goodbye, Aneil Karia e Riz Ahmed