Tra crisi di Governo, guerra russo-ucraina e crisi energetica, c’è un particolare settore in cui proprio negli ultimi decenni si è diffuso e propagato. Parliamo del settore tecnologico che, come anticipavamo all’inizio, passa in secondo piano rispetto alle terribili notizie degli ultimi periodi. Le crisi però sono sempre concatenate le une con le altre, e la crisi economica è legata alla crisi tecnologica.
Ancora non si avverte perché relativamente recente, ma tutto quello che era iniziato con il 2020 e la crisi dei microchip sta proseguendo e peggiorando.
Un piccolo segnale è già possibile notarlo, un esempio: il ministero dell’Economia e della Finanza ha comunicato come “dal primo giugno di quest’anno è possibile produrre la tessera sanitaria anche senza il microchip” che oggi abilita la Carta nazionale dei servizi a registrare fascicoli sanitari, detrazioni farmaceutiche e abilitazione agli acquisti dei tabacchi.
Solo una goccia se ci pensiamo, però una goccia che fa risparmiare all’Italia milioni di chip in questo particolare momento di crisi.
La nascita della crisi
Il chip shortage, il nome a cui si riferisce alla crisi dei chip, è emerso nel corso del 2020 aggravandosi durante la pandemia di Covid-19, iniziando a mettere in ginocchio per primo l’intero settore automobilistico.
La crisi è nata dal bisogno dei microchip che sono componenti essenziali per le auto, in quanto servono per comandare tutti i sistemi elettronici dei veicoli. L’innovazione tecnologica ha reso le vetture sempre più sofisticate, con un aumento considerevole del numero di chip presenti nelle auto. Discorso amplificato per le auto di ultima generazione, le quali necessitano di chip sempre più sofisticati. Le scorte di chip delle aziende automobilistiche però sono limitate e ponderate alle vendite.
Durante il lockdown il bisogno tecnologico è aumentato a dismisura, trovando un mercato che non era pronto a soddisfare il bisogno richiesto. Quello che è successo al settore automobilistico è stato che senza scorte sufficienti per garantire la produzione di auto per diversi mesi, c’è stato un rallentamento delle consegne che ha provocato rapidamente la crisi del settore automobilistico, in molti casi portando alla sospensione della fabbricazione di veicoli.
In più c’è la difficoltà del trovare la reperibilità della materia prima. l microchip è “un circuito integrato e miniaturizzato dove i vari transistori sono stati formati tutti nello stesso istante grazie a un unico processo fisico-chimico. Un chip è il componente elettronico composto da una minuscola piastrina del wafer di silicio, a partire dalla quale viene costruito il circuito integrato; in pratica, il chip è il supporto che contiene gli elementi che costituiscono il circuito. Le società produttrici di chip stanno registrando ordini record per il primo trimestre, ma comunque non riescono a soddisfare le richieste del mercato.
Non si sa ancora quando sarà possibile uscire da questa situazione, che certamente è meno grave della crisi bellica ed economica ma che influisce negativamente sulla nostra società.