L’Academy si scusa con Piccola Piuma, l’attivista che accettò l’Oscar per conto di Marlon Brando 50 anni fa

da | Ago 17, 2022 | Cinema

Si potrebbe dire meglio tardi che mai. Sono passati cinquant’anni da quando Sacheen Littlefeather (Piccola Piuma) salì sul palco degli Oscar al posto di Marlon Brando per denunciare la mistificazione dei popoli indigeni nei film hollywoodiani e fu attaccata dal pubblico. Solo oggi l’Academy si è scusata con lei.

L’Oscar rifiutato

Era il 1972 quando Marlon Brando vinse il premio Oscar per la sua memorabile interpretazione come don Vito Corleone nel capolavoro di Francis Ford Coppola Il Padrino. L’attore rifiutò la statuetta e alla cerimonia l’anno seguente mandò al suo posto la giovane ventiseienne indiana Apache Piccola Piuma.

Indossando un abito tradizionale in pelle di daino e mocassini, Piccola Piuma diventò la prima donna indigena a salire sul palco dell’Academy. Nel suo discorso di appena 60 secondi, Piccola Piuma spiegò che Marlon Brando non poteva accettare l’Oscar per via “del trattamento che gli Indiani d’America subiscono dall’industria cinematografica”.

Il pubblico si accanì contro di lei, fischiandola e insultandola con gesti razzisti e minacciandola poi di violenza scesa dal palco. John Wayne, la star dei film western, era talmente furioso che fu trattenuto da ben sei guardie di sicurezza. Da allora, Piccola Piuma ha dichiarato di essere stata attaccata e discriminata per via del suo discorso agli Oscar.

“Una serata con Lacheen Littlefeather”

Finalmente cinquant’anni dopo l’Academy si è scusata ufficialmente annunciando una conferenza il 17 settembre dal titolo Una serata con Lacheen Littlefeather. “Siamo lieti e onorati che Sacheen abbia scelto così generosamente di impegnarsi con il museo e l’Accademia per riflettere sulla sua brutta esperienza agli Academy Awards del 1973”, ha dichiarato Jacqueline Stewart, direttrice e presidente dell’Academy Museum.

In concomitanza con l’annuncio della serata, l’Academy ha pubblicato una lettera indirizzata alla donna oggi settantacinquenne, scritta il giugno scorso da David Rubin, il presidente dell’Accademia. Rubin ha definito il discorso di Littlefeather “una dichiarazione potente che continua a ricordarci la necessità del rispetto e l’importanza della dignità umana”.

L’abuso che ha subito a causa di questa dichiarazione era ingiustificato e ingiustificabile”, ha continuato Rubin. “Il peso emotivo che ha vissuto e il costo della sua carriera nella nostra industria sono irreparabili. Per troppo tempo il coraggio che lei ha dimostrato non è stato riconosciuto. Per questo le porgiamo le nostre più profonde scuse e la nostra sincera ammirazione”.

Piccola Piuma ha accettato di buon grado le scuse, dichiarando: “Per quanto riguarda le scuse dell’Accademia nei miei confronti, noi indiani siamo persone molto pazienti: sono passati solo 50 anni! Dobbiamo mantenere sempre il nostro senso dell’umorismo. È il nostro metodo di sopravvivenza.”