Ricerca: i presidi italiani sono tra i più pagati al mondo e guadagnano in media più del doppio dei docenti

da | Ott 11, 2022 | Mondo Scuola

È stato pubblicato il report annuale Education at a glance 2022 (L’istruzione in sintesi) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), in cui vengono confrontati i livelli dell’istruzione in 38 Paesi, Italia compresa.

Divario stipendiale tra presidi e docenti

Il dossier ha svelato una differenza stipendiale netta tra i dirigenti d’istituto e i docenti. I presidi, infatti, in media hanno una retribuzione annua pari a quasi 102mila dollari, guadagnando in media tra i 3.500 e 4.000 euro al mese.

I dirigenti scolastici guadagnerebbero così più del doppio dei docenti: secondo la ricerca, un professore di scuola media nel 2021 percepiva in media 42.800 dollari l’anno, cioè attorno ai 1.700-1.800 euro al mese. Per la stessa posizione, in Finlandia un insegnante guadagna in media più di 55.000 dollari l’anno, il 30% in più della controparte italiana.

Rimanendo nell’ambito degli stipendi, la ricerca ha sottolineato come nei Paesi presi in considerazione, tra il 2015 e il 2021 la media delle buste paga dei docenti delle scuole medie con 15 anni di anzianità è aumentata del 6% in termini reali. In Italia? Solo dell’1%. E non è tutto: nel 2021, gli insegnanti delle scuole medie hanno guadagnato il 27% in meno di un lavoratore full time laureato.

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, ha commentato così questi dati: “Con stipendi dei docenti così bassi, e il conseguente scarso riconoscimento sociale di cui ormai gode la categoria, è inevitabile che la professione insegnante, un tempo ambita e rispettata, sia sempre meno attrattiva. Una condizione resa ancora più intollerabile dalle retribuzioni dei dirigenti scolastici che, rispetto a quelle di un lavoratore full time laureato, sono più alte del 73 per cento”.

Pochi investimenti per l’Istruzione

A rendere il quadro ancora più deprimente sono i dati relativi agli investimenti per l’Istruzione. Rispetto agli altri Paesi dell’Ocse, che in media nel 2021 hanno speso il 4,9% del PIL per le scuole dalla primaria all’università, l’Italia ha speso solo il 3,8%. Spesa che è calata rispetto al 2018, anno in cui si è speso il 4,1% del PIL.

In termini reali, per i vari livelli di istruzione i Paesi dell’Ocse spendono in media poco meno di 12mila dollari all’anno per studente. Nel 2019, invece, l’Italia ha speso solo 10.902 dollari per studente.

“Ci auguriamo vivamente che il nascente governo si impegni per invertire la rotta e investa risorse importanti nella scuola e in una seria valorizzazione del personale docente. Lo meritano insegnanti, studenti e il Paese tutto. La Gilda, come sempre, farà la sua parte, garantendo disponibilità al dialogo e al confronto con il futuro ministro dell’Istruzione. Senza mai dimenticare che la scuola è un bene comune, patrimonio di tutti”, conclude Di Meglio.