È un triste podio quello conquistato da Torino, Milano e Asti. Secondo un report di Legambiente, queste sono le tre città italiane più inquinate. Ma il dato forse ancora più allarmante è che quasi una città su tre lungo lo Stivale l’anno scorso ha superato i limiti giornalieri di polveri sottili.
Emergenza smog
I dati arrivano dal rapporto annuale di Legambiente Mal’Aria di città Cambio di passo cercasi, che analizza lo stato dell’inquinamento atmosferico delle città italiane capoluogo di provincia. In sintesi, i livelli d’inquinamento nelle città italiane sono decisamente al di fuori dei limiti normativi.
Per calcolare l’inquinamento atmosferico, il report ha preso in considerazione i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5), che del biossido di azoto (NO2). I risultati parlano chiaro: ben 29 città delle 95 monitorate hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti concessi.
Secondo la normativa vigente, gli attuali sforamenti previsti di PM10 consistono in 35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo. Le città che hanno superato questi limiti sono Torino (primo posto con 98 giorni di sforamento), Milano (84), Asti (79), Modena (75) e a pari merito Padova e Venezia con 70.
Le proposte per migliorare l’aria e la salute
Quali sono, quindi, i passi da compiere per migliorare l’aria e di conseguenza la salute delle persone? Secondo Legambiente, le città devono puntare su una serie di interventi studiati per le città. Primo fra tutti è l’introduzione delle Zone a zero emissioni, le cosiddette ZEZ, aree urbane in cui viene limitata la circolazione dei veicoli più inquinanti. Nelle città in cui queste zone già esistono (come Milano o Londra), si è calcolato che queste hanno ridotto le emissioni da traffico del 30% e 40%.
Per quanto riguarda il riscaldamento, l’associazione propone l’incentivazione di piani di riqualificazione energetica sia nell’edilizia pubblica che privata. Fondamentale poi è il potenziamento del trasporto pubblico, incentivare la sharing mobility elettrica (bici, auto, van e cargo bike), ridisegnare lo spazio pubblico per renderlo a misura d’uomo ed infine promuovere il passaggio all’elettrico in città.
“L’inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza”, ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. “In Europa è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l’Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5, pari a 1/5 di quelli rilevate in tutto il continente. È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate.
“Chiediamo al Governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso”.