Le sue opere sono iconiche e immediatamente riconoscibili. Roy Lichtenstein è stato, assieme a Andy Warhol, tra i maggiori esponenti della Pop Art esplosa a New York negli anni Cinquanta. E a cento anni dalla sua nascita, a Parma si terrà una mostra a lui dedicata.
Roy Lichtenstein. Variazioni pop
La mostra ripercorre la carriera dell’artista americano con una selezione di cinquanta opere. Non solo dipinti, ma anche edizioni e serigrafie, sperimentazioni su metallo, tessuti e plastica, fotografie e video in prestito da diverse collezioni europee e americane.
Il percorso è sviluppato in ordine cronologico, con opere che partono dagli anni Sessanta e riprendono le tematiche e i generi per cui è più noto: fumetti, pubblicità, natura morta, raffigurazioni di interni bidimensionali, nudi femminili fino alle incursioni nell’astrazione.
Roy Lichtenstein. Variazioni pop è visitabile fino al 18 giugno 2023 presso Palazzo Tarasconi a Parma. La mostra è curata da Gianni Mercurio, patrocinata dal Comune di Parma e prodotta da General Service and Security, con la Direzione Artistica di WeAreBeside, per l’ideazione di MADEINART.
Palazzo Tarasconi dedicherà il 2023 all’arte americana del Novecento, e a partire da settembre ospiterà una mostra dedicata a Keith Haring.
La carriera di Lichtenstein
Conosciuto come il re dei fumetti, Lichtenstein nacque a New York nel 1923 da una famiglia della classe media e si interessò fin da subito al mondo dell’arte. Esordì alla fine degli anni Quaranta e raggiunse il successo mondiale all’inizio degli anni Sessanta.
Nelle sue opere Lichtenstein si ispirò fin da subito alle stampe di giornali e ai fumetti, in particolar modo a quelle che utilizzavano il retino tipografico, cioè il sistema di stampa che utilizza pois che ne variano il colore.
Fu un artista molto prolifico, arrivando a produrre più di cinquemila opere tra dipinti, stampe, sculture e murales. Definì così la Pop Art: “La pop art non guarda al mondo. Non sembra un dipinto di qualcosa, ma la cosa stessa“.
Nel 1995 ricevette la National Medal of Arts dal Congresso americano, la più alta onorificenza che un artista possa ricevere negli Stati Uniti. Morì due anni a New York.