Presentata proposta di legge per vietare i social ai minori di 13 anni

da | Giu 9, 2023 | Scienze e Tecnologia

Sarà presentata oggi a Montecitorio la proposta di legge per regolare l’accesso dei minori ai social network. La proposta è firmata dai parlamentari di Azione e Italia Viva Carlo Calenda, Mara Carfagna, Elena Bonetti e Giulia Pastorella, che hanno spiegato durante una conferenza stampa in cosa consiste la proposta.

Niente social per minori di 13 anni

Attualmente esiste già una legge che stabilisce l’accesso ai social solo dai 14 anni in poi. Il problema è che non hanno luogo dei veri controlli che certifichino l’applicazione di questa regola.

La proposta di legge firmata da Azione e Italia Viva suggerisce innanzitutto l’innalzamento dell’età per il consenso al trattamento dei dati, condizione necessaria per usare i social, da 14 a 15 anni. La proposta vieta l’accesso ai social ai minori di 13 anni e consente l’utilizzo di essi tra i 13 e 15 anni solo con il consenso dei genitori.

L’età degli utenti verrebbe accertata da un ente terzo rispetto ai social network stessi per garantirne l’autenticità, una sorta di “SPID per minorenni”. Questo sistema genererebbe un codice identificativo legato all’identità dei genitori da inserire in fase di iscrizione per attestare che l’età dell’utente è maggiore rispetto quella minima richiesta dai social network. Così facendo, i dati degli utenti non saranno consegnati alle piattaforme social.

Azione ha spiegato alla testa online DDay.it il meccanismo di questo sistema: “Nel caso di persone comprese tra 13 e 15 anni, il codice identificativo sarà legato all’identità digitale dei genitori che, fornendo ai propri figli il codice in loro possesso, prestano il consenso all’iscrizione sul social network del minore”.

La proposta coinvolgerebbe solamente piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok, e non applicazioni di messaggistica come WhatsApp.

Situazione preoccupante

Il motivo principale che ha spinto i parlamentari a fare una proposta di questo genere è la situazione preoccupante legata all’utilizzo dei social media da parte dei minori.

Quasi tutti gli adolescenti utilizzano Instagram (81%), l’iscrizione ai social inizia già a 11 anni e oltre la metà dei giovani trascorre più di 3 ore al giorno sugli smartphone, con conseguenze molto pesanti sulla loro salute mentale e fisica.

Gli effetti nocivi, tra gli altri, includono depressione, disturbi alimentari, disturbi del sonno e cyberbullismo. Solo due settimane fa, Vivek Murthy, Surgeon General degli Stati Uniti ha lanciato un allarme sull’impatto potenzialmente devastante dei social sui bambini e adolescenti, definendola una “crisi nazionale”.

“I nostri bambini e adolescenti non possono permettersi il lusso di aspettare anni prima di conoscere l’intera portata dell’impatto dei social media. La loro infanzia e il loro periodo di sviluppo stanno avvenendo ora. (…) Ci troviamo nel mezzo di una crisi nazionale per quanto riguarda la salute mentale dei giovani, e temo che i social media siano un fattore importante di questa crisi, da affrontare con urgenza”, ha dichiarato Murthy.

Un’opinione condivisa anche da Mara Carfagna: la deputata ha sottolineato che siamo in una chiara emergenza sociale “simile alla crisi dell’ozono o ai cambiamenti climatici”.