Ci sono stati passi avanti negli ultimi 30 anni ma di strada ce n’è ancora da fare. Questo è quanto emerge dal 30° rapporto Ecosistema Urbano creato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, in cui sono state analizzate le performance ambientali di 105 Comuni capoluogo.
La classifica delle città
Per stilare la classifica Legambiente ha preso in considerazione 19 parametri distribuiti in 6 aree tematiche (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) con l’assegnazione di un punteggio massimo teorico di 100 punti. Un risultato incoraggiante in generale è che la media del punteggio dei capoluoghi è salita e si attesta a 56,41%, tre punti in più rispetto a quella dell’anno scorso.
Sulla base di questi punteggi, a guidare la classifica sono tre città del Nord Italia: Trento, Mantova e Pordenone, che superano quota 80 punti. Nella top ten seguono Treviso, Reggio Emilia, La Spezia, Cosenza (prima città del Sud), Forlì, Bolzano e Belluno.
Cagliari e Oristano si posizionano al 16° e 22° posto, mentre Roma è 89esima. A chiudere la classifica si trovano tre città siciliane: Caltanissetta, Catania e Palermo. Milano invece scende di quattro posizioni e si piazza al 42esimo posto (nel 2022 era al 38esimo), trend negativo anche per Firenze (53esima) e Genova che arriva al 58esimo posto.
Il quadro degli ultimi 30 anni
In questa edizione di Ecosistema Urbano sono evidenziati anche i trend degli ultimi 30 anni.
In generale, l’andamento di crescita delle città italiane è lento ed altalenante, con alcuni miglioramenti in certe aree da una parte ma continui stalli e ritardi dall’altra. Trend positivi sono l’aumento percentuale della raccolta differenziata, arrivata nel 2022 al 62,7% (ma solo in alcuni capoluoghi), così come l’aumento di piste ciclabili.
Purtroppo, però, Legambiente non ha registrato nessun miglioramento nel tasso di motorizzazione, fermo a quello di trent’anni fa e tra i più alti d’Europa: 66,6 auto ogni 100 abitanti. Il trasporto pubblico negli anni è peggiorato: da 97 viaggi pro capite all’anno del 1995 si è passati a 65 viaggi pro capite, ben al di sotto della media europea. Anche la produzione di rifiuti è cresciuta da 455 chili all’anno pro capite del 1994 ai 516 chili annuali.
Ciò che è mancato negli ultimi 30 anni secondo Legambiente è stata la creazione di una strategia e di un coordinamento a livello nazionale degli interventi sulle città in modo integrato e innovativo.
“L’unica via sostenibile per rilanciare davvero il Paese, cominciando dalle città è questa. Pianificando le realtà urbane del futuro con meno auto e mezzi meno inquinanti, più mobilità sostenibile ed economia circolare, più infrastrutture intelligenti ed ultra-connesse”, ha commentato Mirko Laurenti, responsabile Ecosistema Urbano di Legambiente.