L’Atleta Vittoriosa di Lisippo deve tornare in Italia, ma il Getty Museum non ci sta. Nonostante la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo lo abbia stabilito, il museo di Los Angeles ha respinto con forza la decisione, sostenendo che la statua sia stata ripescata in acque internazionali.
Per il museo “La statua non è italiana”
L’Atleta Vittorioso di Lisippo è una statua di bronzo ripescata nel 1964 nel Mare Adriatico, al largo delle Marche. Alta all’incirca 150 centimetri e quasi totalmente integra, la statua è stata datata tra il IV e II secolo a.C. ed è attribuita al celebre scultore greco Lisippo, e da anni è contesa tra l’Italia e il Museo Getty di Los Angeles.
“Pensiamo che la proprietà da parte del Getty Museum da oltre 50 anni di un’opera d’arte che non è stata creata da un artista italiano, né è stata trovata in territorio italiano, sia giusta, etica e in linea con la legge americana e il diritto internazionale”, si legge in un comunicato del museo americano.
A sostegno di questa tesi, il Getty ha citato una sentenza del 1968 della Corte di Cassazione secondo cui non c’erano prove che la statua fosse italiana. Per il Getty, quindi, la statua di Lisippo non è mai stata di proprietà dell’Italia: l’Atleta è di origine greca, è stata ripescata in acque internazionali ed è stata acquisita nel 1977 per quasi 4 milioni di dollari.
Tuttavia, questa tesi è stata respinta già nel 2018 da un’altra sentenza della stessa Corte di Cassazione italiana, secondo cui la statua è stata ripescata e portata a terra da un peschereccio battente bandiera italiana e successivamente esportata illegalmente.
La risposta del Ministero della Cultura
“I giudici sono stati chiari al riguardo della proprietà della statua dell’Atleta Vittorioso. Il Ministero della Cultura è costantemente impegnato nel recupero di opere d’arte trafugate, in piena cooperazione con le autorità giudiziarie e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale”, ha dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
“Da quando sono ministro sono rientrate in Italia diverse centinaia di opere dagli Stati Uniti e 750 dal Regno Unito. Inoltre, non cessano le attività per giungere alla restituzione dal museo del Louvre di diversi reperti trafugati, questione che ho portato all’attenzione delle Ministre della Cultura francesi Rima Abdul-Malak e Rachida Dati, così come per il ritorno in Italia del Doriforo di Stabia dal Museo di Minneapolis”, conclude il Ministro.
Negli ultimi anni i rapporti tra l’Italia e i musei statunitensi sono abbastanza tesi. Sempre più spesso nelle collezioni americane sono identificati beni trafugati o acquisiti con modalità poco chiare. Nel 2019, per esempio, il Ministro Sangiuliano ha bloccato i prestiti al Minneapolis Institute of Arts che si è rifiutato di restituire una statua di marmo dalla provenienza sospetta.
Ora le parti hanno tre mesi di tempo per chiedere che il caso sia riesaminato dalla Grande Camera della Corte Europea per una decisione definitiva, che però è vincolante solo per gli Stati membri della Corte e non per gli Stati Uniti. Ad ogni modo, se la Grande Camera desse di nuovo ragione all’Italia, il dipartimento di Giustizia valuterà se portare la causa di fronte a un tribunale californiano.