Il mondo è bello perché è vario? Forse, ma a piacere a ancor più di esso è l’imprevedibilità. Lo scorso 30 aprile, in Oklahoma, si è formato un tornado al contrario. Questo genere di fenomeni “predilige” una rotazione in senso antiorario. Non è stato così per il ciclone in questione, che si è distinto nel volteggiare all’inverso. È una bizzarria prevista in natura e della quale ci sono precedenti, tuttavia ogniqualvolta ha luogo ci si volge a essa con stupore. Il cosiddetto “tornado anticiclonico” si verifica più o meno nell’1% dei casi. Paese che vai “usanze” che trovi, infatti l’episodio in oggetto costituisce un’eccezione solo per l’emisfero boreale. I tornado che si formano nell’emisfero australe ruotano tutti in senso orario. Potremmo rendere l’originalità dell’evento attraverso un’allegoria: è come andare in Giappone ed essere accolti con un piatto di carbonara.
I tornado possono avere potenza devastante
Per fortuna, non essendosi accompagnato a conseguenze catastrofiche, possiamo lasciarci andare all’ironia e alla meraviglia, ma non sempre è così… I tornado possono rivelarsi delle vere e proprie catastrofi. Il 18 marzo 1925 si verificò la tromba d’aria più violenta della storia degli Stati Uniti, che, attraversando tre stati, Missouri, Illinois e Indiana, si lasciò dietro 689 vittime. I feriti furono invece 200. Sorprendente fu anche il numero di chilometri percorsi da questo mostro: ben 350. Anche l’Italia rivendica i suoi tristi record: era il 1957 quando, in Lombardia, un serie di tornado cagionò numerosi vittime e danni.
Anche l’Italia è afflitta da queste calamità
Pare che il Bel Paese, a differenza di quanto si pensi, non sia affatto estraneo a queste temute calamità. Ad esse guardiamo come sciagure da sceneggiatura cinematografica, però sono un’incombente minaccia. Una ricerca del Centro Nazionale Ricerche Atmosferiche e Climatologiche evidenzia che il numero di trombe d’aria registrato sul territorio italiano è più che raddoppiato negli ultimi trent’anni, passando da una media di 15 eventi all’anno nel decennio degli anni ’90 a oltre 35 eventi annuali oggi. E dire che vi è chi, pur di immortalare la potenza delle trombe d’aria, si rivela disposto a rischiare la vita. Sono conosciuti come “cacciatori di tornado”, e le immagini più ravvicinate ed esaustive dei cicloni le dobbiamo al loro ardimento. O per qualcuno incoscienza.
Le trombe d’aria proposte in chiave lirica dalla cinematografia
Meno male che ci pensa il cinema a indorare la pillola nell’offrire, delle trombe d’aria, una chiave di lettura poetica. Nel celeberrimo “mago di Oz” Dorothy, protagonista della pellicola, viene trasportata, da un tornado che si abbatte sul Kansas, in una dimensione fantastica dalla quale non vuole più evadere.