I risultati della prova Invalsi 2024 mostrano una situazione scolastica piena di luci ed ombre. Da un lato ci sono diversi segnali positivi, come il miglioramento del livello di conoscenza della lingua inglese in tutti i gradi scolastici e il calo della dispersione scolastica implicita. Ma dall’altro lato si registrano grosse lacune in italiano e matematica, soprattutto nelle regioni del centro e sud Italia.
Indice
- Invalsi 2024: i risultati delle scuole primarie
- Invalsi 2024: i risultati nelle scuole secondarie di I e II grado
- Forti differenze tra Nord e Centro-Sud
- Dispersione scolastica implicita, il tasso più basso di sempre
- La reazione di Valditara
Invalsi 2024: i risultati delle scuole primarie
Nelle classi di grado 2 (secondo anno della scuola primaria) la competenza in matematica è aumentata rispetto al 2023, con il 67% degli alunni che raggiunge almeno il livello base. Anche in italiano la percentuale di alunni al livello base è la stessa, in calo di tre punti percentuali rispetto all’anno scorso. In queste classi la prova di valutazione del livello di inglese non è prevista.
Nelle classi di grado 5 (ultimo anno della scuola primaria) si è registrato un miglioramento complessivo, soprattutto in inglese, dove il 95% degli alunni raggiunge il livello A1 del QCER nella prove di lettura (Reading) e l’86% nella prova di ascolto (Listening). Bene anche l’italiano, con il 75% degli studenti che raggiunge almeno il livello base, e anche in matematica: se nel 2023 era il 64% a raggiungere il livello base, quest’anno è arrivato al 67%.
Invalsi 2024: i risultati nelle scuole secondarie di I e II grado
In generale, nelle classi di grado 8 (ultimo anno della scuola secondaria di I grado) si assiste ad uno stalle dal 2021, dopo un netto calo tra il 2018 e il 2021, per quanto riguarda le prove di matematica ed italiano. Al termine del primo ciclo di istruzione secondaria, il 60,1% degli studenti raggiunge un livello adeguato in italiano, mentre in matematica la percentuale si ferma al 56%. Tuttavia si registra un miglioramento continuo in inglese, sia per il Reading (81,9%) che per Listening (67,8%).
All’ultimo anno della scuola secondaria di II grado (grado 13) si registrano miglioramenti in tutte le materie. Il 56% degli studenti raggiunge almeno il livello base in italiano (+5% rispetto il 2023), in matematica è il 52%. Miglioramenti anche in inglese: nella prova di Listening il 45,4% raggiunge i traguardi, e nella prova di Reading la percentuale si attesta al 60,3%.
Forti differenze tra Nord e Centro-Sud
Il rapporto Invalsi 2024 però mostra come esistano ancora forti disparità tra il Nord e il Centro-Sud, soprattutto nell’insegnamento della matematica. In generale, nelle regioni centro-meridionali solo il 48% degli alunni di terza media raggiunge almeno il livello base, percentuale che cala ancora di più nel Sud e nelle Isole arrivando al 39%.
Dispersione scolastica implicita, il tasso più basso di sempre
Il rapporto Invalsi 2024 offre anche una buona notizia. Il tasso di dispersione scolastica implicita, cioè la quota di chi non raggiunge le competenze minimi accettabili, è il più basso da quando è iniziata la sua rilevazione nel 2019.
Quest’anno, il tasso si ferma al 6,6%, in calo rispetto al 2019 (7,5%) e al 2021 (9,8%), e solo in due regioni (Campania e Sardegna) il tasso è rimasto sopra il 10%.
La reazione di Valditara
Per il Ministro Valditara, “Dobbiamo continuare nel rafforzamento della scuola elementare, perché si è visto che è un percorso fondamentale per costruire basi solide”. Ha ribadito, poi, che è necessario “investire in Agenda Sud, che dimostra di funzionare, dobbiamo estendere i tutor, avere le risorse per estenderli anche alla scuola media. Dobbiamo realizzare Agenda Nord, perché paradossalmente ancora qualche criticità si realizza nelle grandi periferie e nelle città del Nord. Dobbiamo attuare rapidamente, estendere il più possibile la riforma dell’istruzione tecnico-professionale dove abbiamo previsto il potenziamento dell’italiano, della matematica e dell’inglese”.
Il Ministro ha infine ricordato che bisogna “insistere sul potenziamento della didattica innovativa, sempre più tecnologica, con l’Intelligenza Artificiale che sia al servizio della personalizzazione degli apprendimenti”.