Sono sempre lì, sui nostri scaffali, a portata di appetito. Parliamo dei cibi ultraprocessati, ovvero quelle pietanze, con scadenza a lungo termine, talvolta ricavate con l’impiego di addensanti, coloranti, conservanti e altri additivi chimici. Rientrano nella categoria caramelle, zuppe pronte, merendine, patatine in busta, ecc… Ma quali implicazioni possono derivare dal loro consumo? Lo chiarisce un’indagine pubblicata su British Medical Journal, secondo la quale il livello più elevato di consumo di cibi ultraprocessati è collegato a 32 tipi di effetti avversi.
Problemi cardiovascolari e asma
Le prove più convincenti includono un aumento del 50% di rischio di morti per problemi cardiovascolari, un rischio più elevato del 48-53% di ansia e altri diffusi disturbi mentali e uno più alto del 12% di diabete di tipo 2. Non è tutto: sono emerse anche associazioni tra ultraprocessati e asma, problemi gastrointestinali, alcuni tipi di cancro e alcuni fattori di rischio cardiometabolico, come un’elevata presenza di grassi nel sangue, ma queste ultime relazioni sono meno solide. Lo studio vede coinvolte tra le altre l’Università della Sorbona in Francia e la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health negli Stati Uniti, si tratta di un’analisi che prende in considerazione precedenti revisioni di studi. In pratica lo strumento scientifico più avanzato per chiarire i fattori associati a un determinato fenomeno.
L’indagine
Il team ha ripassato in rassegna 45 tecniche di analisi statistiche usate in 14 studi precedenti su consumo di ultraprocessati ed effetti sulla salute, ordinando le associazioni tra cibi e problemi di salute dalle più alle meno convincenti. Quelli evidenziati restano collegamenti e non sono relazioni di causa-effetto, ma il lavoro ha il merito di aver valutato quanto le relazioni trovate sono “solide”. Chiaramente, la strategia più indicata per difendersi dai rischi summenzionati non è di abolire del tutto il cibo processato, che in piccole dosi non si accompagna a grossi pericoli, bensì di consumarlo con parsimonia, come suggerisco gli esperti.