L’Arte Campanaria italiana riconosciuta ufficialmente come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco

da | Dic 10, 2024 | Attualità

Una tradizione millenaria, amata, rappresentante di un altro tassello del patrimonio culturale italiano ufficialmente riconosciuto dall’Unesco. Anche l’Arte Campanaria tradizionale è stata ufficialmente riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Il riconoscimento

La decisione è arrivata durante la XIX sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Cultuale Immateriale, tenutasi dal 2 al 7 dicembre ad Asunción nella Repubblica del Paraguay.

L’Arte Campanaria tradizionale era già stata inserita nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale della Spagna nel 2022. Riconoscimento che ora è esteso anche alla tradizione italiana, all’interno della quale sono stati identificati un insieme di componenti materiali ed immateriali, che vanno dalle tecniche di suonata delle campane, alla loro realizzazione, fino alle strutture architettoniche delle storiche celle campanarie e dei campanili.

Una tradizione unica nel suo genere

In Italia si contano tre fonderie storiche che ancora oggi portano avanti una tradizione millenaria: la molisana Pontificia Fonderia Marinelli, l’emiliana Fonderia Capanni e la Fonderia Allanconi di Crema.

“Agnone, grazie all’arte millenaria della Fonderia, è elaboratrice di suoni, espressione di quell’artigianalità frutto di saperi e fattività che conservano la tradizione guardando al futuro”, ha raccontato all’ANSA il sindaco della città di Agnone Daniele Saia.

Felicità arriva anche dal Sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi: “Voglio dedicare questo riconoscimento alle nuove generazioni, affinché possano continuare a preservare l’arte tradizionale dei campanari. Quel suono che proviene da migliaia di campanili sparsi in borghi e comuni di tutta Italia, tocca la nostra anima. È il famoso ‘suono della domenica’, evocato da Zucchero in una sua splendida canzone, che scandisce da sempre i nostri giorni di festa”.

L’Italia ora conta 19 elementi nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, oltre al “Tocatì” iscritto nel Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia.