Tutti noi abbiamo sentito parlare di esperienze pre-morte, spesso narrate da coloro i quali, in stato di coma profondo, hanno avuto la sensazione di varcare il cosiddetto “tunnel”. C’è chi guarda a questo fenomeno con scetticismo e chi invece crede ciecamente che talvolta capiti davvero di approssimarsi alla soglia di un’altra dimensione, salvo poi fare un passo indietro. La maggior parte della gente a cui è capitato di trovarsi in bilico tra la vita e la morte ne ha riportato testimonianze pressoché identiche tra loro: un profondo stato di quiete, una luce abbagliante e la sensazione di essere prossimi a Dio. Anche la scienza si è interrogata sulle “Near Death Experiences (NDE)”, concludendone che esse abbiano una spiegazione razionale.
Il rilascio di endorfine
Molti luminari riconducono al rilascio di endorfine e altri neurotrasmettitori le sensazioni di calma, benessere e pace interiore sorprendentemente associate a un possibile momento di fine vita. E le allucinazioni indotte da un potente psichedelico, la Dimediltriptammina (DMT), somigliano molto da vicino alle sensazioni riferite in chi ha avuto esperienze di pre-morte. La DMT è una sostanza comunque presente nel nostro fluido cerebrospinale: è possibile che in prossimità di eventi traumatici come la nascita o la morte l’organismo ne produca maggiori quantità per proteggerci dallo shock di ciò che sta per succedere, dando il via alle allucinazioni. Quest’ultimo fenomeno potrebbe essere altresì favorito dalla scarsità di ossigeno che arriva al cervello, evento noto come “anossia”.
Suoni trascendenti
Eppure, chi racconta di un’esperienza pre-morte giura di aver trovato molto realistico il trip di cui è stato protagonista, complici i suoni trascendenti che l’hanno scandito. Anche a questo ci sarebbe una spiegazione: i circuiti cerebrali coinvolti nelle allucinazioni uditive sono gli stessi reclutati nell’ascolto vero e proprio. Sarà pure così, tuttavia nessuno di coloro i quali abbia vissuto questo tipo di esperienza sembra disposto a credere a una spiegazione offertagli dalla scienza, poiché si dice certo che, quello sperimentato, fosse di fatto un assaggio di eternità.