Matteo Ciprietti, giovane pilota abruzzese che ha corso nei campionati europei, ha da poco conseguito la laurea magistrale in Scienze dell’Esercizio Fisico per il Benessere e la Salute – indirizzo Attività Motoria nella Scuola Secondaria. Pratica motociclismo a livello agonistico, attività che, come ci racconta, richiede grande esercizio fisico. Da qui, la scelta di un percorso di studi che abbia a che fare con la cultura del corpo. Quando lo incontriamo, spiega: «Corro nel Campionato Italiano Velocità, massimo campionato motociclistico nazionale. Per avere il pieno controllo di una Ducati Panigale, mezzo veloce e massiccio, è necessario conoscere e allenare il proprio corpo. Non a caso, ho scelto di laurearmi in Scienze e Attività Motorie».
Hai sempre avuto le idee chiare, in merito a cosa studiare?
«Tutt’altro… All’inizio pensavo che ingegneria meccanica, nel mio caso, fosse la scelta più assennata. Mi sbagliavo: dopo aver dato qualche esame, ho abbandonato. Mi sono concesso due anni sabbatici, al termine dei quali ho deciso di riprendere in mano gli studi. Iscriversi alla statale avrebbe diluito ulteriormente i tempi per il raggiungimento della laurea, visti i miei tanti impegni. Perciò, eCampus mi è sembrata la soluzione migliore».
Correva l’anno?
«2020, piena pandemia. Avrei potuto farmi scoraggiare da quel clima di negatività e sconforto, invece me ne sono servito per conciliare la concentrazione».
Qual è il tuo feedback su eCampus?
«Ottimo! Ho avuto la fortuna di avere una tutor che mi ha seguito, sempre pronta a supportarmi. Abbiamo modellato gli studi sulle base delle mie esigenze e sono riuscito a dare più esami di quelli previsti. A un certo punto, l’università si era volta per me in una sfida in moto: dovevo correre per raggiungere il traguardo, il più possibile. Ed eccomi qui…».
Hai fatto tirocinio?
«Sì, ne ho un bellissimo ricordo… L’ho svolto presso la palestra in cui solitamente mi alleno, una volta convenzionata. Nello specifico, gestivo la sala pesi e preparavo le schede per i clienti. Un tempo, le mie competenze in materia erano limitate alle nozioni base, apprese, a livello dilettantistico, da qualche video sul web. Adesso sono un professionista».
Ti sei già messo all’opera, lavorativamente?
«Sono diventato istruttore federale: insegno tecniche di guida motociclistica. Il mio percorso universitario mi ha permesso di avere più crediti in graduatoria, avvantaggiandomi professionalmente. Inoltre, dallo scorso anno sono diventato formatore di educazione stradale: assieme alla mia squadra, vado nelle scuole a sensibilizzare gli studenti sul tema della sicurezza alla guida».
Che tesi hai consegnato?
«“La preparazione fisica del motociclista”, argomento così singolare e insolito da valermi il plauso dei commissari d’aula. Non ne avevano mai sentito parlare».
Ci incuriosisce… Ti va, in tre punti, di riassumercene i contenuti?
«Punto primo: per il motociclista è fondamentale la condizione psicologica, prima di gareggiare. Da qui, l’utilità di “psicologia”, materia prevista nel mio percorso di studi. Poi c’è tutta la parte relativa all’integrazione e alla nutrizione: cosa mangiare prima, dopo e durante la gara. In ultimo, l’allenamento, pane quotidiano di ogni agonista degno di tale appellativo».
In cosa ti piacerebbe incanalare le tue competenze?
«Sogno di diventare un preparatore atletico specializzato nel motociclismo. Mi piacerebbe allenare i miei allievi al sacrificio. Quest’ultimo, se applicato allo sport, può essere esteso a ogni campo dell’esistenza, a beneficio di una vita migliore».