Nello studio la buona volontà non basta a garantire risultati, è necessario che essa si accompagni alla capacità di memorizzare i concetti. Facile a dirsi, molto meno a farsi. La memoria gioca brutti scherzi e quando pensiamo di averne colmato i cassetti, ecco che, al momento di aprirli, li scopriamo vuoti. Non drammatizziamo, per affinare la mente e la sua capacità di immagazzinare dati vi sono diverse strategie. Siamo a suggerirvene alcune… Come primo step, la memoria andrebbe preparata allo sforzo che le si richiede. Ad esempio, se ci tocca studiare 15 capitoli, sarebbe bene ripeterselo, così da riconoscere l’entità del lavoro che ci apprestiamo a compiere, senza paura ed esitazioni. Insomma, dovremmo prendere coscienza della fatica che ci aspetta.
Occhiata sommaria
Dopodiché può rivelarsi utile dare un’occhiata sommaria ad ogni capitolo, nella sua interezza. Ciò è fondamentale affinché la mente intuisca, per sommi capi, l’argomento e si prepari ad assimilarlo. È il momento di una lettura veloce, meglio se volta a sottolineare o evidenziare i punti pregnanti del testo. Poi, andate alla fine del capitolo, dove di solito sono presenti delle domande mirate a testare il livello di comprensione delle pagine che ci si è appena lasciati alle spalle. A tutto ciò dovrebbe seguire una sintesi dei concetti generali, meglio se espressa sotto forma di mappa concettuale. Questa è uno strumento di grande utilità, sia a detta degli studenti sia a detta degli esperti.
Anche la musica aiuta
Stando ad alcune ricerche, perfino riprodurre una playlist di musica classica promuoverebbe la concentrazione e la metabolizzazione di idee e nozioni. e che dire di quelle teorie secondo cui, per studiare con efficacia, occorre convincersi che ciò che impariamo lo dovremo insegnare? Pare che quest’approccio sia di grande utilità. In ultimo, è fondamentale ripetere ad alta voce. Oltre a favorire la comprensione, ciò aiuta a fissare i concetti e a renderli indelebili. Al di là dei consigli pratici, dei quali auspichiamo abbiate preso nota, vi ricordiamo che anche il sonno aiuta a migliorare le capacità mnemoniche; di contro, fare le ore piccole le peggiora in modo esponenziale.