I complimenti vi mettono a disagio e credete di non meritarli? Potreste soffrire della “sindrome dell’impostore”

da | Mag 28, 2025 | Attualità

Vi capita mai di provare disagio e imbarazzo dinanzi alle lodi per il vostro operato? Potreste soffrire della “sindrome dell’impostore”. Essa fa sì che non ci si senta mai all’altezza dei complimenti ricevuti, come se non ci spettassero o provenissero da chi deve ancora accorgersi che, in realtà, non valiamo poi granché. La definizione “sindrome dell’impostare” è stata coniata nel 1978 da alcune psicologhe, e, da allora, questo fenomeno psicologico è stato oggetto di diversi studi; tra i più celebri vi è senz’altro quello pubblicato su Nature Communications, secondo cui questo disagio sarebbe espressione di ansia e depressione. Nel corso dell’indagine i ricercatori hanno chiesto a oltre 500 partecipanti reclutati online di giocare a Fruitville, un gioco per il computer in cui il compito dell’utente è coltivare della frutta.

In conclusione di ogni test

In conclusione di ogni test, il cui svolgimento richiedeva capacità mnemoniche e visive, i volontari riferivano quanto fossero sicuri delle proprie risposte; al termine dell’intero gioco dovevano valutare invece come pensavano fosse andato. Ai ricercatori è apparso subito evidente che chi soffriva di ansia e depressione faceva più fatica a credere nelle proprie capacità. Sucharit Katyal, coordinatore della ricerca, ha spiegato: «Quando arrivava il momento di giudicare la propria performance, le persone ansiose e depresse si focalizzavano solo sulle risposte di cui non erano sicuri, ignorando totalmente quelle di cui invece erano certi». In sostanza, è opinione degli esperti che è colpito da ansia e depressione sia più esposto a questa sindrome, poiché insicuro e portato a mettersi in dubbio.

Uscirne è possibile

Correre ai ripari è possibile: chiunque ravveda in sé i sintomi della sindrome dell’impostore e si riconosca in essa, per ritrovare fiducia nelle proprie risorse, dovrebbe sviluppare l’istinto di concentrarsi più sui propri successi che non sulle proprie insicurezze. Quando la mente insinua in noi il dubbio di non essere abbastanza, dovremmo ricordarci di tutte le volte in cui le nostre prestazioni sono state all’altezza delle aspettative, o, addirittura, le hanno superate.