29 ottobre 1929: il giorno che cambiò l’economia mondiale

da | Ott 29, 2025 | Attualità, Senza categoria

Il 29 ottobre 1929 è una data infausta. A Wall Street, quel dì si consumò un dramma senza precedenti, che compromise gli equilibri dell’economia mondiale: il Martedì Nero. Epicentro di questo “sisma” dagli effetti devastanti fu la Borsa di New York, mentre all’interno si scambiavano milioni di azioni che, di colpo, non valevano quasi più nulla. Nulla memoria dei posteri, quell’evento si perpetua come l’inizio della Grande Depressione.

Crollo improvviso

Il tutto ebbe inizio con un crollo improvviso dei titoli azionari, preceduto da settimane di tensione. Le azioni erano state acquistate per anni a credito, in un clima di fiducia cieca verso una crescita economica che sembrava non dover finire mai. Ma quando i prezzi iniziarono a scendere e gli investitori, presi dal panico, tentarono di vendere contemporaneamente, il mercato collassò. In una sola giornata, furono scambiate più di 16 milioni di azioni, una cifra senza precedenti. Di quel giorno, alla storia passarono immagini drammatiche: impiegati e piccoli risparmiatori in lacrime davanti ai palazzi della Borsa, magnati disperati, famiglie piegate da un tracollo che mai avrebbero pensato possibile.

Conseguenze devastanti

Le conseguenze furono così devastanti che i libri di storia ne rendono ampia testimonianza: un capitolo di dolore collettivo che non può essere rimosso, tanto incise sulla vita di tutti. Le banche fallirono, le industrie chiusero, milioni di persone persero il lavoro. Tra il 1929 e il 1933, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti si dimezzò, e la disoccupazione raggiunse livelli mai visti. Le file per un pezzo di pane diventarono una scena quotidiana, simbolo della più grande crisi economica del Novecento. Da quel punto in avanti, l’America e il mondo intero dovettero reinventarsi.

Una lenta risalita

Nel 1933, con l’arrivo alla Casa Bianca di Franklin D. Roosevelt, cominciò la lenta risalita grazie al New Deal: un piano di riforme economiche e sociali che ridiede speranza e lavoro a milioni di cittadini. A detta dei fatalisti, il 29 ottobre 1929 non giunse a caso, ma per dare alle Borse misura dei loro limiti; una sorta di monito che i posteri non smettono di perpetuare. I sogni non sono incrollabili, possono collassare in un solo, tragico istante.