Un frammento di un affresco di Pompei potrebbe essere stato trafugato ed è attualmente esposto al Getty Museum di Los Angeles. L’accusa arriva da Christos Tsirogiannis, uno dei maggiori esperti di manufatti antichi trafugati e professore associato presso l’Istituto di Studi Avanzati dell’Università di Aarhus in Danimarca ed ex archeologo dell’Università di Cambridge.
Il frammento in questione è un affresco raffigurante una giovane donna che guarda fuori da un balcone mentre beve da una coppa. Tsirogiannis è riuscito ad identificarlo grazie ad una fotografia proveniente dall’archivio di Robert Hecht, un noto collezionista e trafficante d’arte morto nel 2012.
Hecht è stato accusato di aver sistematicamente acquisito e venduto artefatti trafugati, tra cui un vaso greco risalente a più di 2500 anni fa, venduto nel 1972 al Metropolitan Museum of Art di New York per una cifra record di $1 milione e restituito nel 2008 all’Italia.
Artefatti trafugati, una lunga storia
Secondo Tsirogiannis, l’affresco arriva da Pompei e ha già contattato il procuratore distrettuale di New York perché avvii un’indagine per stabilirne con certezza le origini. Il professore ha affermato: “È una bellissima e rara rappresentazione che proviene dalla zona del Vesuvio, probabilmente da una delle ville coperte dalla cenere dopo l’eruzione. Il museo ha prove sostanziali che lo collegano a noti trafficanti. Decine di antichità della stessa collezione privata sono già state restituite dal Getty all’Italia. Questo è un altro caso.”
Non è la prima volta che il Getty Museum è stato coinvolto in indagini di questo tipo. Nel 2005 la ex curatrice di antichità Marion True (assieme a Robert Hecht) è stata accusata dall’Italia di far parte di un’organizzazione di trafficanti di arte trafugata.
Un portavoce del Getty Museum ha dichiarato: “Getty ricerca costantemente informazioni sul background e la provenienza degli oggetti all’interno delle sue collezioni e prende in considerazione tutte le nuove prove quando si presentano. Abbiamo una politica di lunga data di restituire gli oggetti ai loro Paesi d’origine o di scoperta quando la ricerca lo giustifica.”
Vedremo se l’Italia richiederà ufficialmente la restituzione del frammento così come ha fatto recentemente per il Doriforo di Stabiae.