Stasera mercoledì 18 maggio andrà in onda su Rai1 alle 21.25 il documentario Il coraggio di essere Franco dedicato al Maestro Franco Battiato, esattamente un anno dopo la sua scomparsa.
Il docufilm scritto e diretto da Angelo Bozzolini e accompagnato dalla voce di Alessandro Preziosi, il film ripercorre la vita e la straordinaria carriera del Maestro grazie alle testimonianze della nipote Cristina Battiato. Il documentario utilizza tantissimo materiale inedito degli archivi fotografici della famiglia, della Rai, della Cineteca di Bologna e della Universal Music.
Oltre ai ricordi della sua famiglia, il documentario è arricchito dalle voci degli artisti e dei personaggi che hanno contribuito alla sua carriera e al suo successo: Alice (una delle sue eredi musicali), Luca Madonia, Sonia Bergamasco, Willem Dafoe, Antonio Scurati, Giovanni Caccamo, Vittorio Sgarbi, Marco Travaglio. In più, due chicche imperdibili: verrà trasmesso un brano inedito di Battiato e Morgan eseguirà per la prima volta il suo brano Battiato mi spezza il cuore, composto in occasione della sua malattia.
Il genio di Battiato
Pochi artisti hanno vissuto e allo stesso tempo influenzato la musica come ha fatto Battiato. Dagli esordi fino al passaggio alla musica sperimentale all’inizio degli anni Settanta che l’hanno portato a rompere gli schemi della musica pop italiana. Lontano dai canoni del mainstream, Battiato ha interpretato successi epocali che sono entrati nell’anima di moltissimi, come gli intramontabili L’era del cinghiale bianco, La cura, Centro di gravità permanente e Cuccurucucù.
Il suo genio creativo è difficile da inquadrare. L’estro di Battiato non si è fermato solo nella sfera musicale, ma è sfociato nel cinema e nella televisione, fino a toccare l’universo mistico e spirituale. “Nessuno come Battiato è riuscito a scardinare le regole del gioco in così tanti ambiti”, ha spiegato Bozzolini. “La sua musica è anche un viaggio attraverso il nostro Paese: dalla Sicilia del Dopoguerra, ancora carica di valori cristiani, alla Milano degli anni ’60 e del boom economico, fino all’incontro con le filosofie orientali e il Buddismo”.