Pedoni, cavalli, alfieri, torri, donne e re. Il 20 luglio verranno celebrati in tutto il mondo i pezzi delle scacchiere in occasione della Giornata Internazionale degli scacchi, istituita dall’UNESCO e promossa dalla FIDE, la Federazione Internazionale degli Scacchi.
Il gioco di strategia per eccellenza
Il gioco degli scacchi è uno dei giochi di strategia più amati e giocati in tutto il mondo che ha affascinato l’umanità intera lungo moltissimi secoli.
Le sue origini sono incerte, alcune teorie vedono la sua nascita in paesi come India, Cina, Russia e l’Asia Centrale. Secondo la teoria più accreditata, il precursore degli scacchi moderni è il chaturanga, un antico gioco sviluppato in India attorno il VI secolo d.C. Anche il chaturanga presenta due caratteristiche che ritroviamo negli moderni scacchi: ad ogni pezzo corrisponde una funzione diversa e la vittoria si regge su un singolo pezzo (come il re negli scacchi moderni). Nel corso del tempo, il chaturanga si diffuse in sempre più paesi, cambiando ogni volta caratteristiche.
Il gioco raggiunse l’Africa settentrionale, la Sicilia e in Spagna con l’espansione islamica attorno il X secolo d.C., e allo stesso tempo a portarlo in Inghilterra, Islanda e nel nord Europa ci pensarono i popoli slavi. L’aspetto caratteristico dei pezzi degli scacchi, che non ritraggono umani o animali, sembra derivi dalla religione islamica che vieta di fare statue di persone o animali.
E quando è nata la scacchiera e il gioco con le regole che tutti noi conosciamo? Nel XV secolo in Spagna e Italia iniziarono a spuntare i primi trattati teorici e, tre secoli dopo, Nathaniel Cook in Inghilterra inventò la scacchiera caratterizzata dalle tipiche caselle bianche e nere.
Da allora gli scacchi hanno acquistato sempre più popolarità, adottando nuove regole, nuove tattiche e modalità di gioco sempre più coinvolgenti. Attualmente, più di 650 milioni di persone giocano e hanno giocato a scacchi, corrispondente al 70% della popolazione mondiale adulta.
Gli scacchi nell’arte
Di recente, gli scacchi sono tornati alla ribalta nel grande pubblico grazie alla serie targata Netflix La regina degli scacchi uscita nel 2020 ed ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore Walter Tevis. Ma il gioco di strategia ha ispirato tantissimi film e libri.
Tra le pellicole è da citare sicuramente Il settimo sigillo, classico del 1957 diretto da Ingmar Bergman. Da vedere anche La grande partita, biografia del più celebre e geniale scacchista di sempre, Bobby Fischer, interpretato da Tobey Maguire. Il film si concentra sulla storica sfida per il titolo di campione del mondo disputata in piena Guerra Fredda nel 1972 contro il russo Boris Spasskij.
Se invece siete in vena di documentari vi aspettano Magnus dedicato al norvegese Magnus Carlsen, campione del mondo in carica dal 2013 e diventato grande maestro – il riconoscimento più alto dato dalla FIDE – nel 2004 a soli 13 anni. Game over: Kasparov and the machine, invece, racconta l’incontro tra Garry Kasparov, uno dei migliori scacchisti di sempre, contro Deep Blue, intelligenza artificiale creata da IBM.
Voglia di leggere? Potrebbe far per voi La difesa di Lužin di Vladimir Nabokov (l’autore di Lolita) che segue l’ossessione e la follia del protagonista Lužin che trova rifugio negli scacchi per scappare dalla pesante vita quotidiana, finché il gioco soppianta a mano a mano la realtà. Per gli amanti dei polizieschi c’è Il matto affogato di Elda Lanza ambientato a Napoli.