Doveva essere il progetto più iconico, e invece è nulla di fatto. Le gare di bob, slittino, skeleton e para-bob dei Giochi olimpici e Paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026 non si terranno in Italia come previsto inizialmente, ma saranno all’estero.
L’opzione più sostenibile
“Solo due giorni fa il governo ci ha informati che sta valutando l’opzione migliore e più sostenibile, ovvero non realizzare lo Sliding Center (cioè la pista da bob, ndr) e spostare le gare in una sede già esistente e funzionante e di conseguenza Milano-Cortina 2026 deve individuare un’altra sede fuori dall’Italia”, ha raccontato Giovanni Malagò, Presidente del Coni, membro del Comitato Olimpico internazionale (CIO) e Presidente della Fondazione Milano Cortina, durante una sessione del CIO a Mumbai in India.
Pubblicato il giugno scorso, il bando di gara europeo da 81 milioni per la costruzione del progetto dell’impianto sportivo Cortina Sliding Center prevedeva la riqualificazione delle pista Eugenio Monti e dei 7 ettari dell’area di Ronco, più una serie di interventi connessi al nuovo impianti. Tutti progetti che rimarranno sulla carta.
Oltre agli 80 milioni, il governo avrebbe dovuto fornire tra i 50 e 60 milioni in più, rifare il bando e trovare una ditta disposta a costruirla, per una spesa totale attorno ai 140 milioni di euro.
La soddisfazione degli ambientalisti e la delusione di Confindustria
A gioire della situazione ci sono gli ambientalisti e il gruppo consiliare comunale Cortina Bene Comune, che già a fine settembre aveva organizzato una manifestazione di protesta contro la costruzione della pista.
“Ha prevalso il buon senso, ma si poteva evitare questo penoso cammino che ha fatto spendere soldi ed energie. Abbiamo smascherato bugie, costi di gestione successivi alle gare che non sarebbero stati sostenibili, dopo che la Regione si era sfilata e sarebbe stata Cortina a doversene fare carico”, ha dichiarato Roberta De Zanna, consigliera comunale del gruppo.
Di tutt’altro avviso è Confindustria Veneto. “Questa è una sconfitta per tutto il sistema Paese. Non ci meritiamo di essere visti come quelli che ‘non sono in grado di raggiungere l’obiettivo’ nel contesto internazionale. Non se lo merita il Veneto e non se lo merita l’Italia. Sono dispiaciuto che nemmeno l’’operoso’ Nordest abbia compreso come la sfida su questo progetto andava oltre la semplice sfida sportiva. Non è un problema solo di Giochi Olimpici ma di credibilità del nostro sistema imprenditoriale, industriale e valoriale. Vincerla sarebbe stata la più bella medaglia olimpica e il Veneto poteva farcela, come sottolineato a più riprese anche dal Presidente Luca Zaia”, ha detto Enrico Carraro, Presidente di Confindustria Veneto.
La rinuncia dell’Italia è stata accolta favorevolmente dal CIO, con la Presidente della Commissione di coordinamento Kristin Kloster Aasen che ha parlato di “decisione responsabile”. Intanto è già partito lo studio di sede alternative. La prima candidata ad ospitare le gare di bob, slittino, skeleton e para-bob è l’Austria, in particolare la città di Innsbruck.