Quando Cabaret debuttò il 20 novembre 1966 al Broadhurst Theatre di New York, il pubblico non era preparato a ciò che stava per vedere. Il musical, prodotto da Harold Price, musicato da John Kander e con testi di Fred Ebb, non offriva le solite atmosfere frivole e spensierate di Broadway, ma un ritratto quasi cupo, inquietante ma allo stesso tempo ironico della decadenza della Berlino alla fine dell’era della Repubblica di Weimar.
Cabaret, infatti, mescolava intrattenimento, eccesso, edonismo, analisi storica e denuncia politica e sociale, un mix fino ad allora sconosciuto nei musical ma che conquistò pubblico e critica.
Dai racconti di Isherwood a Broadway
Il musical è ispirato dalla raccolta di racconti semi-autobiografici Addio a Berlino(1939) di Christopher Isherwood, scrittore inglese che aveva vissuto per anni nella capitale tedesca durante l’ascesa del nazismo da cui poi scappò. Dalla raccolta nacque prima l’opera teatrale Io sono una macchina fotografica(1951) e poi il musical di Kander ed Ebb, che riuscirono a trasporre le atmosfere tese della Berlino degli anni Venti e i temi politici in musica.
Protagonista è Sally Bowles, cantante inglese talentuosa ma poco costante che si esibisce al cabaret Kit Kat Klub, e di Clifford Bradshaw, scrittore americano approdato nella Berlino del 1931 in cerca di ispirazione. La loro storia d’amore si intreccia con quella di altri personaggi come l’anziana affittuaria Fräulein Schneider e del suo vecchio spasimante ebreo Herr Schultz.
Il tutto è narrato dal Maestro delle Cerimonie del Kit Kat Klub, figura carismatica e allo stesso inquietante, che durante le sue esibizioni al Klub commenta ciò che accade nel mondo esterno, metafora della crescente minaccia e ascesa del Terzo Reich.
L’eredità di Cabaret
Cabaret fu accolto favorevolmente da pubblico e critica, anche se inizialmente creò scalpore e disorientamento per via della storia e dell’audacia con cui trattava temi come l’antisemitismo, la sessualità e la decadenza morale.
La produzione originale vinse otto Tony Awards tra cui miglior musical e miglior regia, e nel corso degli anni è stato ripreso più e più volte, tra cui quella del 1998 con Alan Cumming nei panni del Maestro delle Cerimonie e Natasha Richardson in quello di Sally, rilanciandone la fama mondiale.
Ancora oggi Cabaret rimane un punto di riferimento nel panorama dei musical. Con la sua capacità di intrattenere e far riflettere sulle questioni politiche e sociali, è fonte di ispirazione per autori e registi.
Studiare arte, musica e spettacolo con l’Università eCampus
Per chi sogna di trasformare la propria passione per la narrazione e le arti visive in carriera, l’Università eCampus offre due percorsi di formazione solidi ed innovativi.
La laurea triennale Artistico, Audiovisivo e dello Spettacolo (L-10) focalizza l’attenzione sulle forme espressive peculiari della contemporaneità (cinema, video, media digitali) collocate all’interno di precisi contesti storico-culturali e poste in relazione a quelle tradizionali. Il corso punta altresì a mettere in luce le reciproche influenze, le interazioni, le contaminazioni tra i linguaggi artistici, comunicativi e multimediali. Per visionare i dettagli completi della laurea clicca qui.
Il master di I livello Storytelling – Scrivere un film, un romanzo, realizzare un podcast fornisce i principi e gli strumenti per riconoscere, analizzare e creare una storia partendo dai tre modelli cardine: la letteratura, la drammaturgia teatrale e il cinema. La presenza ed esperienza di un corpo docente composto da professionisti di questi tre settori guiderà lo studente attraverso un percorso didattico e umano, offrendogli una sponda per l’accesso al mondo del lavoro in campo artistico. Esplora i dettagli cliccando su questo link.
Se vuoi avere maggiori informazioni e ottenere una consulenza gratuita e personalizzata compila il form qui sotto.







