Una delle cose a cui eCampus tiene di più è la soddisfazione dei propri studenti, sia durante il corso degli studi sia una volta laureati. È quindi sempre gratificante ottenere feedback positivi, come nel caso di Eliseba Di Girolamo, laureatasi in master storytelling e autrice di PODCASTORYTELLING – “Un viaggio Atypical”.
Come hai scoperto l’Università eCampus?
Era il 2017, ho iniziato ad avvicinarmi al mondo dello storytelling perché ero incuriosita e ho iniziato delle ricerche su Internet e ho trovato il master in storytelling di eCampus. E poi nei primi mesi del 2018 ho chiesto delle informazioni perché eCampus mi è sembrata una realtà valida, importante e solida. Ho compilato il form e sono stata ricontattata, ho fatto anche una consulenza, però poi purtroppo non ho potuto iscrivermi al master per motivi personali.
Poi nel 2021 sono stata ricontattata da un altro consulente e me ne ha parlato così tanto bene, descrivendolo nei minimi dettagli che sono rimasta colpita ancora più della prima volta e quindi mi sono convinta ad iscrivermi.
Cosa ti ha colpito dello storytelling?
Quello che mi colpiva era poter raccontare delle storie che comunicassero delle emozioni, degli stati d’animo generali, condivisi da più persone, che potessero poi rispecchiarsi in quella storia. Inizialmente mi sono avvicinata allo storytelling come concetto generale, ho iniziato anche a leggere libri per conto mio, e poi con eCampus ho avuto la possibilità di approfondire l’argomento e conoscere tutto il lavoro che c’è dietro, soprattutto di editing.
A tal proposito per me è stato fondamentale uno dei primi due esami che ho dato, quello di editing con la prof.ssa Perissinotto. Sono stata davvero colpita da questo modulo perché, oltre ad essere fatto benissimo, dava tutti gli strumenti che un editor deve poter poi adottare, li illustrava in modo preciso e dettagliato.
Sei sempre stata appassionata di podcast?
Li ho conosciuti durante la pandemia. Durante il primo lockdown vivevo da sola, mi sono avvicinata al mondo sia degli audiolibri che dei podcast e, siccome mi è sempre anche piaciuto molto sia la dizione che la recitazione, ero colpita da questa modalità nuova di trasmissione della conoscenza. Nuova nel senso che sono abituata da sempre a leggere e un conto è avere il testo scritto davanti un conto è ascoltarlo poi.
Perché ti ha colpito Atypical?
Ho conosciuto Atypical sempre grazie alla prof.ssa Perissinotto, ed essendo un tema così delicato come l’autismo, così attuale, ho deciso di farne oggetto della mia tesi.
Lavoro nel mondo dell’insegnamento, avevo sostenuto alcuni esami sia di didattica sia di psicologia in cui si affrontavano queste tematiche, quindi avevo già un’infarinatura generale. Però vederlo poi calato in una dimensione quotidiana, anche se di una famiglia americana e non italiana, mi ha aperto gli occhi su tanti aspetti su cui magari non focalizzavo prima la mia attenzione. Il modo in cui questo ragazzo riesce a vedere la realtà, la sua prospettiva sulla vita che è diversa e a tratti spiazzante rispetto a quella comune che possiamo avere noi, mi ha veramente aperto gli occhi su un altro modo di fare e vedere le cose.
Cosa ti è piaciuto di più del master e cosa ti è piaciuto di meno?
Sinceramente sono rimasta colpita positivamente, quindi non c’è qualcosa che mi è piaciuto di meno. L’organizzazione è stata impeccabile, se avevo un dubbio e chiedevo alla mia tutor mi rispondeva subito e mi chiariva le idee. Anche le slide, come sono stati strutturati i moduli soprattutto, per me erano estremamente chiari. Lavorando non avevo molto tempo per studiare, studiavo in pausa pranzo, oppure nei weekend tra una cosa e l’altra, però le slide erano strutturate talmente bene ed erano talmente chiare che riuscivo ad apprendere subito.
La mia sensazione è stata che la realtà di eCampus non si occupi di una persona soltanto dal punto di vista didattico, quindi non solo della sua crescita a livello di competenze, ma che riesca ad andare oltre, a farci crescere anche da un punto di vista umano. Ho visto persone molto attente, molto scrupolose nel loro lavoro, e soprattutto che tendono a far emergere il meglio delle persone che hanno davanti, da un punto di vista della didattica e non solo.
Quindi sei riuscita a conciliare il lavoro e lo studio con serenità?
Assolutamente sì. A volte capitava di studiare in treno mentre tornavo a casa, ma il linguaggio delle slide era talmente chiaro, anche se c’era un termine difficile veniva spiegato, avevo tutti gli strumenti per poter affrontare serenamente il mio percorso di studi.
Cosa consigli alle persone come te che lavorano e sono indecise se intraprendere un percorso di studi?
Io direi di scegliere tranquillamente, di seguire la propria passione. Ho scelto questo master per passione, perché da sempre sono stata interessata al mondo della scrittura e soprattutto come rendere viva una storia, come poterla trasmettere agli altri nel modo migliore.
Magari ci sono persone che vogliono anche seguire un master perché hanno bisogno di competenze per il proprio lavoro. A loro consiglio di farlo in totale serenità perché si può davvero conciliare tutto.
Se c’è la volontà di farlo si riesce, e poi ripeto gli strumenti che mi sono stati forniti in questo master mi hanno permesso di studiare serenamente senza ansia prima di un esame perché era tutto talmente chiaro e presentato nei migliori dei modi che già leggendo si poteva riuscire ad apprendere. Poi i contenuti erano presentati in un modo interessante.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Continuerò con il mio lavoro, però cercherò di esplorare ancora di più questa realtà a cui mi sono avvicinata, e di poter trovare un riscontro lavorativo. Sarebbe un sogno poter far diventare la mia passione un lavoro, o quanto meno parte del mio lavoro. Sono già contenta di quello che faccio tutti i giorni nella mia vita perché è un campo che a me piace l’insegnamento, vorrei poter affiancare maggiormente l’attività dello storytelling.
In bocca al lupo, Eliseba!