Basta un singolo squillo per cascarci. Da qualche settimana è tornata molto in voga la truffa del wangiri, parola giapponese che significa letteralmente “uno squillo e buttare giù”. Ecco come funziona di preciso e come difendersi da questa truffa.
Cos’è il wangiri
Il wangiri è una truffa nota e comune in tutto il mondo. Soprannominata truffa dello squillo telefonico o della chiamata senza risposta, è molto semplice e, purtroppo efficace. La vittima trova una chiamata senza risposta sul suo telefono, solitamente proveniente da un numero estero. Se la vittima richiama, viene indirizzato automaticamente a un numero telefonico a pagamento in grado di addebitare anche 1 o 2 euro a secondo.
Solitamente, lo squillo avviene nei momenti della giornata in cui è più probabile che non si risponda: in orario di ufficio oppure di notte. Per adescare le vittime, la chiamata è cortissima, un solo squillo, così da non dare il tempo di rispondere.
Lo squillo in sé, quindi, non addebita automaticamente nulla: la truffa scatta nel momento in cui si richiama il numero.
Secondo l’Interpol, le chiamate arrivano principalmente dalla Moldavia (prefisso +373), Kosovo (prefisso +383) e Tunisia (prefisso +216).
Come difendersi dal wangiri
Purtroppo non è possibile bloccare a priori questi numeri. I cybercriminali, infatti, usano robocall che automatizzano il processo, andando a colpire tantissime persone. Certo, si potrebbe bloccare tutte le chiamate internazionali, ma facendo così si bloccherebbero anche eventuali numeri legittimi.
Si possono però seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto, se si nota una singola chiamata senza risposta da un numero sconosciuto, senza nessun’altra chiamata persa o messaggi in segreteria, bisognerebbe evitare di richiamare – soprattutto se si tratta di un numero internazionale.
Un’altra opzione è affidarsi ad app come Truecaller che sono in grado di identificare e filtrare numeri sospetti in base ai loro database. I telefoni con sistema operativo Android dispongono già di una protezione antispam e tutti gli utenti possono contribuire ai database segnalando messaggi e chiamate di spam.
Infine, se si ricevono molte chiamate insistenti da numeri stranieri, si può contattare l’operatore telefonico oppure denunciare i numeri alla polizia postale.