Studenti, in guardia non solo dai brutti voti, ma anche dalla depressione! È da sempre conosciuta come uno dei nemici più spietati della specie umana, ma quanto ne sappiamo di questa malattia? Spesso la associamo all’età matura, ma i giovani ne sono sempre più bersaglio. Studenti universitari in testa.
LO STUDIO INGLESE
Come evidenzia una ricerca inglese, pubblicata su Lancet Public Health, l’aspettativa di mietere buoni voti e la tendenza a essere performanti si tradurrebbe in stato d’ansia perenne, anticamera di depressione. A contribuire al malessere sarebbe anche il peso finanziario dell’istruzione. Ma niente paura, l’importante è ritagliarsi degli spazi per sé. Al manifestarsi delle prime avvisaglie di frustrazione è imperioso non trascurare il proprio equilibrio psicofisico. Studiare è complice dell’evoluzione individuale, perciò non dovrebbe in alcun modo volgersi in motivo di regresso sul piano emotivo. Tra gli autori dello studio figura Gemma Lewis, docente alla scuola di psichiatria dell’UCI, la quale spiega: “gli anni iniziali all’università sono fondamentali per lo sviluppo personale. Migliorare il supporto alla salute mentale potrebbe portare benefici che vanno ben oltre il periodo di istruzione”.
NIENTE PAURA, LA DEPRESSIONE SI PUÒ CONTRASTARE
Visto che apprendere è uno dei benefici più grande appannaggio dell’essere umano vale la pena goderselo e epurarlo da eventuali effetti collaterali. Diamo un’occhiata ai consigli degli esperti su come prevenire e combattere la depressione. Ecco alcune delle strategie migliori secondo l’AIAMC(Associazione Ital.Analisi E Modificazione Del Comportamento): alimentazione sana e inclusiva di cibi che favoriscono la produzione di serotonina, quali cioccolato fondente e pesce, fonte di omega 3. Regolarizzazione del sonno, per un minimo di otto ore a notte. Sviluppo dell’ottimismo, che significa altresì imbrigliare i pensieri negativi e volgerli in positivi. Dare valore al presente e viverlo appieno. Fare sport; riscoprire hobbies e passioni. Essere gentili con se stessi. Coltivare le relazioni sociali. Ma la cosa più importante di tutte è che tali suggerimenti non restino un vademecum, da tenere nel cassetto, delle cose da fare, ma che si trasformino in un piano d’azione cui dare riscontro nell’immediato.