Chi non brilla a scuola è possibile che lo faccia dopo il diploma, dando prova di una genialità di cui nessuno lo riteneva capace. Una buona istruzione è importante, ma per alcuni personaggi della scienza e dell’imprenditoria non si è rivelata fondamentale. Essi sono riusciti a imprimere una traccia indelebile nell’umanità nonostante le loro pagelle brulicassero di segni negativi. È il caso di Albert Einstein, il quale oppose il suo spirito ribelle al sistema scolastico tedesco che, rigido e inflessibile, esortava gli studenti all’indottrinamento mnemonico. I voti bassi gli impedirono di entrare al Politecnico di Zurigo, ma non certo nella storia della fisica.
Margherita Hack fu bocciata in matematica
Perfino l’astrofisica Margherita Hack incontrò qualche difficoltà nel suo percorso di liceale. Ostracizzata da un professore che non l’ebbe in simpatia, fu rimandata in matematica. Paga dei riconoscimenti mietuti in età adulta, raccontò quell’episodio con una vena di ironia nel suo libro autobiografico “la mia vita in bicicletta”. Ecco le parole della scienziata: “dopo la terza ginnasio, per essere ammessa in quarta, avrei dovuto fare l’esame di riparazione di matematica a ottobre. Ero stata rimandata, forse, non tanto perché non la capissi quanto per l’antipatia che il professore di matematica, un vecchietto bizzoso, aveva verso di me”.
Tra i somarelli perfino la Montalcini
E se vi dicessimo che anche Rita Levi Montalcini, da fanciulla, ebbe i suoi grattacapi con la scienza dei numeri? Pare che fosse una vera e propria schiappa in fisica e matematica, giusto le materia sulle quali avrebbe edificato la sua corsa al Premio Nobel, conquistato poi nel 1986. E che dire di Bill Gates, tra gli uomini più influenti al mondo? Da scialbo studente a eroe dell’informatica il passo è decisamente lungo, ma egli ha dimostrato di poterlo compiere. Thomas Edison è il padre della lampadina, tuttavia pare che faticasse non poco a dare corrente al lume del suo medesimo intelletto. Fu espulso da scuola perché considerato troppo stupido per tenere il passo degli altri studenti.
A completare la lista…
Come lui anche Charles Darwin, Peter Higgs, Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi e Lev Tolstoj dovettero aspettare di crescere per levarsi di dosso l’etichetta di incapaci. Non resta che concludere con le assennate parole dell’astrofisico Neil deGrasse, il quale, rivolgendosi ai laureandi dell’Università del Massachusetts, affermò: “i vostri voti saranno totalmente irrilevanti nella vita. Non vi definiranno come persone e non si ripercuoteranno minimamente su quello che siete, siete stati o sarete”.