I lavori notturni causano l’invecchiamento precoce del cervello

da | Lug 9, 2024 | Scienze e Tecnologia

Se vuoi conservare il più a lungo possibile le tue facoltà cognitive, allora trovati un lavoro diurno. Turni di notte e attività svolte a orari inconsueti logorano il cervello causandone l’invecchiamento precoce. In altre parole, prestare servizio oltre il tramonto sarebbe un po’ come sottoporre l’organismo allo sfasamento da fuso orario, quotidianamente. Ma, se una volta tanto il fisico perdona, non lo fa quando lo sforzo a cui è chiamato si perpetua di giorno in giorno, e le conseguenze rischiano di essere tutt’altro che piacevoli.

Lo studio

Lo conferma uno studio francese pubblicato sul Journal of occupational medicine, che ha indagato lo stato di salute di un campione di 3mila persone. Se ne è concluso che, i volontari sottoposti a turni di lavoro irregolari da almeno 10 anni, erano invecchiati anzitempo di circa sei anni e mezzo rispetto a chi si rendeva operoso in fasce orarie tradizionali. Un quinto dei 3mila esaminati era costituito da lavoratori che prestavano servizio anche di notte e presentava i segni di un deperimento cognitivo che si manifestava, in primo luogo, con frequenti deficit di memoria. Si suppone che la causa principale di questo logorio siano gli ormoni dello stress, prodotti in larga misura quando il corpo deve far fronte a un notevole affaticamento. Ma non solo: la ridotta esposizione alla luce diurna causerebbe una carenza patologica di vitamina D, con effetti che si ripercuotono sulla funzionalità dell’encefalo nonché sull’umore.

Si può rimediare

Tuttavia pare che riportare indietro l’orologio non sia un’utopia. Per far tornare il cervello ai vecchi fasti basterebbe rinunciare a sottoporsi, per almeno cinque anni, a orari di lavoro estremi. In questo lasso di tempo, l’organo a noi tanto caro, si riallineerebbe con la sua età biologica. È interessante prendere in esame un altro studio, questa volta a cura dell’International Agency for Research on Cancer, secondo cui i lavori notturni favorirebbero l’insorgenza del cancro. E che dire di un’indagine a cura dell’ateneo di Oxford secondo la quale, attività simili, spianerebbero la strada a patologie quali diabete di tipo 2, disturbi cardiaci e cancro?