Dopo cinque anni riapre Palazzo Pitti, museo della moda e del costume. La superficie espositiva si arricchisce di otto sale

da | Lug 17, 2024 | Senza categoria

Dopo cinque anni riapre, a Firenze, il museo della moda e del costume di Palazzo Pitti, uno dei pochi dedicato interamente alla storia del costume e della moda. Si parla di una vera e propria miniera di abiti e accessori, dal ‘700 a oggi. Per l’occasione la galleria estende la sua superficie espositiva di otto sale, che vanno dal ‘700 fino agli anni ’50 del ‘900. Numerose e variegate le opere sartoriali esposte, che sembrano vivere di vita propria; dagli abiti dai fianchi larghissimi al vestito in lamé argento, disegnato da Versace, che Patty Pravo indossò in occasione del suo gran ritorno sulle scene, al festival di Sanremo, nel 1984. Gli strascichi ricorrono in questi mirabili capolavori, quasi a suggello di come le cose belle, nel tempo, lascino la scia.

Cinque anni di riallestimento

Il riallestimento del Pitti è durato complessivamente cinque anni, tempo che è bastato ad ammodernare e attualizzare il volto e l’estetica di questa galleria che attira avventori da tutto il mondo. Sessanta abiti distribuiti in venti sale, sono questi i numeri di Palazzo Pitti, per non parlare dei numerosi accessori tra scarpe, borse, guanti, ombrelli, cappelli e ventagli. Tutto questo a dialogo con una rosa di dipinti delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi, attentamente scelti per fare da controcanto alle creazioni di moda. Da grandi ritrattisti del Settecento e del primo Ottocento come Carle Vanloo, Laurent Pecheux e Jean-Sébastien Rouillard, Clemente Alberi e Giuseppe Colzi de’ Cavalcanti a eleganti ritratti dell’Ottocento maturo di Tito Conti, Giovanni Boldini, Edoardo Gelli e Vittorio Corcos; ad alcuni degli artisti più rilevanti dell’avanguardia italiana, come Massimo Campigli, Giulio Turcato, Corrado Cagli e Alberto Burri messi in relazione con stilisti di punta della moda novecentesca.

La chiosa di Simone Verde

Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha chiosato: “Il costume e la sua storia sono intrinsecamente connessi con l’arte e abbiamo abbiamo voluto sottolineare questo legame attraverso l’abbinamento degli abiti con una selezione di prestigiosi dipinti. Il riallestimento del museo della Moda è molto importante per le Gallerie: questo istituto, unico nel suo genere in Italia, contribuisce a connettere il complesso con la più viva contemporaneità, consentendoci di svolgere un ruolo improntato alla più sfaccettata multidisciplinarietà, in collegamento e attiguità, com’è tradizione per il mondo della moda, con teatro, danza, fotografia e arti performative”.

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