Una materia spesso trascurata ma fondamentale, che non serve solo a conoscere le caratteristiche fisiche del nostro pianeta, ma fornisce gli strumenti critici per comprendere profondamente il mondo che ci circonda, le relazioni tra uomo e ambiente, le dinamiche economiche, politiche e sociali.
Partendo da questo presupposto, le associazioni dei geografi italiani hanno lanciato un appello al Ministero dell’Istruzione e del Merito: bisogna investire di più nell’insegnamento della geografia nelle scuole italiane.
Le proposte delle associazioni
Le associazioni hanno avanzato alcune proposte durante l’insediamento della Commissione per la Revisione delle Indicazioni Nazionali tenutosi lo scorso 9 luglio alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Innanzitutto è fondamentale attivare un “curriculum verticale di geografia” dalla scuola dell’infanzia fino al liceo, che non deve essere semplicemente trasmissione di nozioni, ma che permetta lo sviluppo di competenze trasversali come l’osservazione, l’orientamento, lo spirito critico e la geo-graficità.
Bisogna poi valorizzare la cartografia, lo strumento principe per la lettura ed interpretazione del territorio, anche attraverso le nuove tecnologie. In questo senso, le associazioni hanno consigliato l’utilizzo dei GIS (Geographical Information System), cioè dei software opensource (quindi gratuiti) che permettono la creazione, analisi e gestione dei dati geografici.
Per le associazioni è urgente anche che venga “superato definitivamente ‘l’equivoco’ della geostoria, tornando a una distinzione netta nel quadro orario tra storia e geografia innanzitutto nei Licei, con la reintroduzione di un voto/valutazione distinta per ciascuna delle due materie e la possibilità, di conseguenza per le/gli abilitate/i nella classe di concorso A-21 di insegnare anche nei Licei”.
Ultimo, ma non per importanza, è la presenza di docenti specializzati in geografia che possano trasmettere la passione per la materia, guidando gli alunni alla scoperta e conoscenza del territorio e non solo.
Le richieste per ogni grado
Le associazioni hanno avanzato alcune richieste specifiche per ogni grado scolastico.
Nella scuola dell’infanzia bisognerebbe ampliare il campo “Corpo e movimento” e il campo “La conoscenza del mondo” per sviluppare maggiormente la dimensione spaziale, mostrando ad esempio il rapporto tra esperienza spaziale, sviluppo cognitivo ed emozionale, identità, competenze sociali e benessere.
Nella scuola del primo ciclo c’è bisogno di un’ampia revisione delle indicazioni, in particolare nei quadri che definiscono gli obiettivi di apprendimento, mentre nella scuola secondaria di secondo grado è necessario riconoscere il contributo che l’educazione geografica può dare nello sviluppo di competenze come risoluzione di problemi, attivazione del pensiero critico ed esercizio del pensiero computazionale.