Sui social impazzano video che insegnano a riconoscere e tenere alla larga da sé i narcisisti patologici, e benché si guardi oggi con più attenzione a questo disturbo, esso esiste da sempre. Ma adesso, anche chi non mastica di psicologia, ha imparato a ricondurre alcuni comportamenti di chi ha di fronte a una patologia. Tuttavia talvolta si cade comunque preda dei narcisisti, nutrendo magari l’aspettativa che essi possano redimersi, o in qualche modo cambiare. Impossibile! O forse no…
Lo studio
Stando a una recente indagine i narcisisti migliorerebbero col tempo, con l’avanzare dell’età. Lo studio, pubblicato su Psychological Bulletin, ha analizzato i dati relativi a 37.247 persone di età compresa tra gli 8 e i 77 anni, scoprendo che chi è più narcisista dei propri compagni da bambino tende ad esserlo più dei colleghi anche da adulto, ma che i tratti caratteristici si fanno leggermente meno pronunciati. “Leggermente” appunto, non auspicate nel miracolo.
Tre tipi di narcisismo
Gli autori della ricerca si sono concentrati su tre tipi di narcisismo: antagonista (chi ne sia affetto tende a identificare l’altro con un antagonista e lo sfrutta per raggiungere i propri obiettivi), nevrotico (manifesta un’insicurezza marcata ed è suscettibile alle critiche), e agentico (ha manie di grandezza e si percepisce superiore a chicchessia). Dall’analisi è emerso che tutti e tre i tipi di narcisismo tendono ad affievolirsi con l’età, ma davvero poco: «In generale non c’è da aspettarsi che una persona spiccatamente narcisista cambi totalmente dopo qualche anno», spiega alla BBC Ulrich Orth, coordinatore dello studio.
Hanno più chance di fare carriera
Benché a ragione si guardi con diffidenza a questo disturbo, alcuni tratti narcisistici si rivelano talvolta utili al progresso personale. In adolescenza, ad esempio, catalizzano l’attenzione dei coetanei e rendono popolari, mentre da adulti aiutano a fare carriera, esercitando carisma e garantendo l’ascolto degli altri. Ma sul lungo termine i benefici si diradano, e, di questo disturbo della personalità, resta solo il peggio. Il narcisista tende infatti a creare rapporti conflittuali con chi lo circonda, complice la sua predisposizione a svalutare chiunque e l’incapacità di creare connessioni umane sincere, o comunque non basate su un qualsivoglia interesse.
Come avviene il cambiamento
Ma in termini pratici come si manifesta il miglioramento in un narcisista? A dare riscontro al quesito è William Chopik, professore di psicologia alla Michigan State University nonché coordinatore di un altro studio sull’argomento, da cui, anche in questo caso, è emersa un’evoluzione della malattia. Chopik ha chiosato: «Crescendo si intrecciano nuove relazioni, si fanno nuove esperienze, si forma una famiglia. Questi comportamenti ci fanno capire che non siamo il centro del mondo, e più invecchiamo più ce ne rendiamo conto».