Daniele Martegiani ha da poco conseguito la laurea in Lettere, Arte, Musica e Spettacolo – indirizzo Letterario, che ha dedicato ai suoi sette nipoti. Ha ripreso gli studi dopo quarant’anni di impiego in un’azienda di telecomunicazioni, attività totalizzante che lo costrinse a rimandare il traguardo della laurea. Percepiva questa lacuna come una sconfitta, ragion per cui, una volta andato in pensione, si è iscritto a eCampus. Il resto ce lo racconta lui…
Daniele, com’è stato tornare a studiare, in età matura?
«Stimolante. Quarant’anni della mia esistenza li ho trascorsi a lavorare, e, visto il ruolo di grande responsabilità che ricoprivo in un’azienda di telecomunicazioni, non potevo certo dedicarmi agli studi. Per di più, alla mia attività di professionista si aggiungeva quella di padre, marito e nonno».
Perché proprio Lettere?
«La bellezza di 46 anni fa, frequentai il liceo classico, a significare che subisco il fascino delle materie umanistiche. Oltre all’idea di laurearmi, mi motivava il fatto di pormi di fronte a nuove sfide, così da mantenermi in attività e impedire al cervello di prendersi una pausa troppo lunga».
Ti va di parlarci della tua tesi?
«Redigere l’analisi e l’esegesi dei frammenti in latino “della Paraterusa di Turpilio” mi ha entusiasmato, anche se all’inizio non pensavo di potercela fare, malgrado i mei studi classici del liceo. Mi sembrava un ostacolo insormontabile analizzare pochissimi frammenti, inserendoli in un contesto di riferimento. Di questo ringrazio il mio relatore, il Prof. Leonardo Fiorentini, che ha avuto fiducia in me affidandomi questo argomento».
Data la pensione, avresti avuto più tempo per gestire gli impegni… Come mai hai comunque scelto un’università telematica?
«Benché sulla carta abbia smesso di lavorare, faccio ancora consulenza; eCampus mi garantisce una flessibilità che non avrei trovato alla statale. E poi, al di là del lavoro, anche un pensionato ha una propria programmazione quotidiana. Ad esempio, tutte le mattine vado a camminare, per cui mi registravo le lezioni e le riascoltavo mentre ero in movimento, ottimizzando i tempi».
Come ti è sembrato il programma?
«A parte l’aspetto tecnologico, un po’ ostico per me che sono nativo analogico, è stato tutto accessibile. Ho scoperto il gusto di discipline che a scuola mi annoiavano, tanto da consigliare eCampus a diverse persone. Molte di queste vi si sono iscritte. Mia figlia, ad esempio».
I tutor ti sono stati di supporto?
«Sì, decisamente. Tuttavia, bisogna ricordare che nessuno studia per te, al contrario di quanto si tenda a pensare in merito alle università telematiche. Vuoi la laurea? Devi arrivarci con i tuoi soli sforzi».
Questo titolo di studi è una conquista fine a se stessa o lo metterai al servizio di qualcosa di concreto, pur essendo in pensione?
«Mi piacerebbe cimentarmi nel giornalismo. Scrivo già per alcune testate online, ma cerco un’espansione in questo ambito».
Molto tenera l’iniziativa di dedicare la laurea ai tuoi nipoti. Ne saranno stati lieti…
«Eccome! Uno di loro è stato indispensabile nel mio percorso di studi. Due giorni prima di ogni esame, per un intero pomeriggio, veniva a casa a interrogarmi. Con questo traguardo, che per me giunge in età matura, voglio insegnare ai miei nipoti l’importanza della determinazione. Non è mai troppo tardi, nella vita. Sulla scia di questo esempio, spero che il loro imperativo sia “credere!”. Io l’ho fatto».