Tom Hanks e Robin Wright tornano insieme sullo schermo. Furono i protagonisti di “Forrest Gump”, oggi recitano in “Here”

da | Nov 25, 2024 | Senza categoria

Tom Hanks e Robin Wright tornano sullo schermo a 30 anni di distanza dall’opera che, negli anni ’90, li vide protagonisti: “Forrest Gump“. La pellicola viene ancora oggi celebrata quale cult cinematografico di rara bellezza e, oltre a un premio Oscar, valse a Hanks la consacrazione quale stella di Hollywood. In Forrest Gump l’ensamble tra Tom e Robin fu così fortunato che Robert Zemeckis ha pensato bene di riunire i due attori, i quali sono adesso protagonisti di “Here”. Non è un film qualunque, bensì 104 minuti di prospettiva fissa durante i quali la telecamera, oltre a non zoomare mai, inquadra un unico ambiente: il salotto di una casa. Gli anni si susseguono, ma allo spettatore è concesso quell’unico scorcio da cui osservare lo scorrere del tempo, circa un secolo.

Teatro di scene familiari

Il perimetro di quella stanza diviene così una sorta di teatro in cui vanno in scena 100 anni di rappresentazioni familiari. L’opera sembra dare forma all’adagio che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha pronunciato: “se queste mura potessero parlare”. In Here lo fanno, a modo loro. Zemeckis ricorre a una narrazione insolita per gli standard di oggigiorno, e resta da vedere se il suo coraggio nel rischiare lo premierà. L’uscita di Here nelle sale è prevista per gennaio 2025, intanto Zemeckis si è lasciato andare a qualche chiosa sull’opera, con chiaro riferimento allo stile narrativo: “In effetti non è mai stato fatto prima. Ci sono scene simili nei primissimi film muti, prima che si inventasse il linguaggio del montaggio. Ma a parte questo, sì, è stata un’impresa rischiosa”.

Gli effetti speciali

Oltre all’originalità della sceneggiatura, Here si distingue anche per gli effetti speciali, che sono un po’ la cifra di Zemeckis. Grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, Hanks e Wright sono stati, all’occorrenza, sia invecchiati sia ringiovaniti. Il regista ha spiegato: “Per qualche motivo, sono sempre stato etichettato “quello degli effetti speciali”. Ma li utilizzo in chiave funzionale all’arco del personaggio. Ho smania di provare e penso che il nostro lavoro di registi sia di mostrare al pubblico cose che non vede nella vita reale”.