Le casse dei giganti tech stanno attraversando un periodo difficile. Anche questi colossi stanno registrando profitti in calo causati dal rallentamento economico mondiale.
Alphabet e Microsoft
Entrambe le aziende hanno registrato dei bruschi rallentamenti nelle vendite – anche se, ovviamente, si trattano comunque di cifre enormi.
Alphabet, compagnia madre di Google e YouTube, ha segnalato che le sue vendite sono aumentate solo del 6% (69 miliardi di dollari) tra giugno e settembre a seguito di un taglio nei budget pubblicitari. Pur trattandosi di profitti consistenti, questa è la più debole crescita trimestrale in quasi un decennio, pandemia a parte.
I profitti di Alphabet sono scesi di quasi il 30%, cioè 13,9 miliardi di dollari a trimestre, mentre i ricavi pubblicitari di YouTube sono diminuiti per la prima volta da quando l’azienda ha iniziato a comunicarli pubblicamente.
Anche Microsoft ha registrato una diminuzione degli introiti a causa del calo nella domanda per i suoi computer e altre tecnologie. Il fatturato di Microsoft è salito dell’11% a 50,1 miliardi di dollari, la crescita più lenta degli ultimi cinque anni.
Meta
Non se la passa meglio Meta, società madre di WhatsApp, Facebook e Instagram, anzi. Per il secondo trimestre di fila, le entrate sono calate del 4% mentre i costi sono aumentati, +19%. Un punto positivo è la crescita degli utenti, saliti del 3%.
Gli utili sono dimezzati rispetto ad un anno fa, riducendosi a 4,4 miliardi di dollari (-52% rispetto al 2021) nel terzo trimestre. Un risultato che ha deluso fortemente gli investitori: dopo la pubblicazione dei dati, le azioni di Meta sono scese in borsa del 19,1% a 105 dollari l’una. Secondo David Wehner, CFO di Meta, i risultati deludenti sono dovuti in parte all’inflazione.
Spotify
Utenti aumentati ma profitti diminuiti. In sintesi questi sono i risultati dell’ultimo trimestre di Spotify.
Gli utenti attivi mensili totali hanno raggiunto quota 456 milioni, una crescita del 20%, la più grande crescita del terzo trimestre fino a oggi. Anche gli abbonamenti a pagamento (Spotify Premium) hanno raggiunto i 195 milioni, un guadagno di 7 milioni e un aumento del 13% anno su anno.
La piattaforma di musica in streaming, tuttavia, ha anche riportato un margine di profitto lordo del 24,7%, due punti percentuali in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. E ha anche segnalato una perdita operativa trimestrale di 228 milioni di euro.
Come con Meta, il titolo a Wall Street di Spotify è crollato. Anche secondo il CEO Daniel Ek i cali sono dovuti all’economia calante. “Questo è un primo indicatore delle preoccupazioni che le aziende hanno riguardo all’economia. Non siamo preoccupati a lungo termine, ma ha sicuramente un impatto su di noi nel breve termine e ha contribuito al raggiungimento del margine lordo che abbiamo avuto anche in questo trimestre”, ha dichiarato Ek.