Marconi, l’uomo che ha connesso il mondo, in onda 20 e 21 maggio, vede Stefano Accorsi vestire i panni dell’inventore delle telecomunicazioni
In occasione del centenario della radio, il prossimo 20 maggio, Rai uno trasmetterà la miniserie Marconi, l’uomo che ha connesso il mondo, prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai fiction, che ripercorre la vita del Premio Nobel Guglielmo Marconi, primo italiano ad aggiudicarsi tale riconoscimento nonché pioniere delle comunicazioni tramite onde radio. A vestire i panni del genio visionario, scomparso il 20 luglio 1937, è uno Stefano Accorsi in grande spolvero, che sarebbe in odore di ambìti premi all’interpretazione.
Il genio di Marconi tra realtà e romanzo
I discendenti dello scienziato hanno collaborato alla sceneggiatura
L’opera, liberamente ispirata alla vita di Marconi, di quest’ultimo affresca sia la creatività di inventore sia la dedizione alla famiglia. Al fine di romanzare l’esistenza del bolognese più famoso di tutti, la sceneggiatura miscela la verità fattuale alla spy story.
È stata scritta da Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini e gode del contributo diretto dei discendenti di Marconi, dalla figlia Elettra (che Marconi battezzò così in onore al proprio panfilo, da cui mise a punto buona parte delle invenzioni che avrebbero fatto storia, come radar e antenna parabolica) al nipote Guglielmo Guggi Giovanelli, i quali hanno accolto la produzione della fiction nei luoghi, pregni di cimeli, in cui lo scienziato ha vissuto, inclusa la storica casa di via Condotti, Roma, dalla quale, premendo un tasto, Marconi accese le luci del Cristo Redentore, a Rio de Janeiro.
Finalmente una biopic sull’italiano più illlustre
Marconi, padre del telegrafo, ebbe un ruolo fondamentale nel salvataggio dei superstiti del Titanic
In un’era in cui il cinema si sta sempre più conformando al trend delle biopic si sentiva la mancanza di un’opera su uno dei più illustri personaggi del Bel Paese, il quale, tra le altre cose, contribuì perfino al salvataggio dei 705 superstiti della tragedia del Titanic, transatlantico dal quale, in seguito alla fatale collisione con l’iceberg, nel 1912, fu possibile inviare segnali di soccorso grazie al telegrafo, ideazione appunto marconiana.
Si narra che lo scienziato, dal porto di New York, accolse personalmente i sopravvissuti alla sciagura, che, all’idea di dovergli la salvezza, lo ricoprirono di accorate manifestazioni di entusiasmo e gratitudine.
Bocciato in fisica, fu poi insignito del Nobel
Le parole di Accorsi, che ne veste i panni: “creava ponti, non muri”
La vita di Marconi riserva tante sorprese, ma la più eclatante di tutte è sicuramente la bocciatura, in adolescenza, in fisica, materia per la quale, diversi anni più avanti, gli sarebbe stato riconosciuto un Premio Nobel, a suggello del potere di riscatto personale appannaggio delle grandi menti, quale di certo fu Guglielmo Nazionale, in proposito al quale Accorsi ha dichiarato: “Creava ponti, non muri, e men che meno aveva velleità che le sue invenzioni potessero diventare distruttive”.
Suggestiva e meritevole di menzione è anche la chiosa di Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, la quale ha spiegato: “Senza Marconi (in quanto inventore della radio e delle comunicazioni. Ndr.) noi, la Rai ma anche la Bbc non saremmo qui”.
L’appuntamento è, su Rai 1, per il 20 e 21 maggio.